Alcuni medici ancora sono nella confusione tra PROTESI DI CAVIGLIA e ARTRODESI.

Il paziente  viene portato a pensare fin troppo spesso che artrodesi e protesi della caviglia siano la stessa cosa. In realtà, si tratta di due operazioni completamente differenti, che si svolgono in modalità diverse e che hanno conseguenze ben distinte.

Che cosa dice la letteratura scientifica sull’argomento?

Fino a dieci anni fa gli articoli scientifici apparivano equidistanti. Non volevano veramente prendere una posizione definita. Ma con il passare degli anni la protesi di caviglia è divenuta una operazione sempre più diffusa. Sono aumentati gli articoli scientifici sulla protesi di caviglia e sui reali benefici che la nuova articolazione della caviglia mobile comporta.

Che cosa dicono i medici ai pazienti?

Alcuni medici di base purtroppo ancora ignorano che si impianta la protesi della caviglia. Esattamente come la protesi dell’anca e la protesi del ginocchio.

Purtroppo, a volte, ad alimentare la confusione tra protesi della caviglia e blocco della caviglia (artrodesi) sono addirittura alcuni medici specialisti ortopedici. Questi specialisti che non praticano la protesi della caviglia, tendono a dire che protesi e artrodesi sono la stessa cosa.

Occorre migliorare la qualità dell’informazione medica.

Il paziente non deve arrivare a pensare che l’artrodesi sia più facile solo perché viene presentata come un’operazione di routine. Il blocco di una articolazione importante come la caviglia ha conseguenze importanti sulla persona visto che blocca il movimento del passo. Ecco perché quando si soffre di intenso dolore alla caviglia – che questo sia dovuto a microtraumi o altre patologie – è fondamentale rivolgersi ai migliori medici specialisti del settore in Italia.

L’artrodesi della caviglia non è più praticabile

L’artrodesi è un’operazione che potremmo anche definire “antica”. E’ stata ideata e praticata quando ancora non si avevano a disposizione tutte le tecnologie che oggi invece sono d’aiuto agli specialisti chirurgi ortopedici. L’artrodesi viene tuttora proposta da chi non sa fare la protesi di caviglia. Il blocco della caviglia viene presentata come un modo affidabile e sicuro per sbarazzarsi del dolore dovuta all’artrosi.

Gli specialisti che ignorano la protesi della caviglia sviano il paziente dicendo che è un intervento “in fase sperimentale” e dai risultati incerti. Ma la cosiddetta fase sperimentale della protesi della caviglia è terminata da lungo tempo. Il dottor Andrea Scala è stato il primo a impiantare la protesi della caviglia a Roma , Capitale d’Italia, nel 1998.

Purtroppo ancora si parla di artrodesi della caviglia

Ancora oggi in molti istituti di cura si effettua l’artrodesi come alternativa alla protesi della caviglia. L’artrodesi non è un intervento semplice e “di routine” come viene presentato da chi non sa fare la protesi. L’artrodesi della caviglia blocca completamente il movimento, dopo l’asportazione delle ossa e delle cartilagini consumate allo scopo di eliminare il dolore. Gli svantaggi di questa operazione, purtroppo, sono davvero tanti tra cui una deambulazione poco naturale a cui si associa l’impossibilità di scendere e salire sulla scala oppure di camminare su terreni in pendenza. Quello che non si dice della artrodesi è che causa il consumo delle articolazioni del piede che si trovano distalmente alla caviglia. Purtroppo in molti casi il dolore rimane e dopo non si può tornare indietro e fare la protesi.

Fortunatamente, oggi l’innovazione nel campo medico ha permesso di fare dei passi da gigante e alcuni medici professionisti sono riusciti a fare la differenza nel campo delle operazioni alle caviglie rendendo la vita dei loro pazienti molto più semplice e senza dolore.

Operazione caviglia: le protesi su misura fanno la differenza

Non sono solamente l’esperienza e il successo a rendere il dottor Andrea Scala un medico tra i migliori nel suo campo; ma anche l’onestà nel raccontare per filo e per segno tutte le conseguenze dell’operazione, il fatto di entrare in empatia con il paziente e seguirlo, anche dopo l’intervento.

Le case farmaceutiche e le grandi case produttrici di prodotti medici hanno messo a punto differenti design di protesi della caviglia. Ogni modello di protesi viene usata per ciascuna situazione clinica che i pazienti presentano.

La prima differenza tra le protesi è il polietilene cioè il disco di plastica che separa la parte tibiale dalla parte astragalica.

– protesi di caviglia con menisco fisso Alcune protesi hanno il polietilene saldato alla parte metallica della tibia, sono le protesi con menisco fisso. Scorre solo una superficie: la parte  tra astragalo e inserto in plastica.

– protesi di caviglia con menisco mobile Altre protesi presentano le componenti tibiale e astragalica perfettamente lisce e il polietilene è libero di scorrere tra le componenti della protesi. Il movimento è distribuito su due superfici.

– protesi di caviglia con menisco semi-vincolato e “guidato” In altri modelli il polietilene non è fuso con la componente tibiale, ma tuttavia non è completamente libero di scivolare tra tibia e astragalo. Il produttore della protesi ha preferito costruire dei binari o dei margini nella componente astragalica in modo che il polietilene venga guidato nei movimenti.

– protesi di caviglia con fittone tibiale Si tratta di una componente tibiale che ha un voluminoso fittone che entra profondamente nella tibia allo scopo di fornire una immediata, grande stabilità alla componente tibiale al termine dell’intervento.

– protesi di caviglia con sistemi di “grip” tibiale Si tratta di una componente tibiale che possiede sistemi di aggancio e stabilizzazione immediati alla superficie tibiale.

La foto mostra l’inserto di polietilene fissato alla componente tibiale. La protesi si muove grazie all’astragalo che scorre sul polietilene.

 

Il dottor Andrea Scala non è legato ad un modello di protesi in particolare, né ad una sola industria di produzione. Preferisce studiare le condizioni cliniche dei propri pazienti e adattare a ciascun paziente la protesi che maggiormente si adatta al particolare caso clinico. Questa strategia permette all’operatore di praticare interventi su misura.

Grazie alle protesi su misura, gli impianti  hanno una durata di vari decenni, il soggetto può riprendere le proprie attività ben presto: si deve pensare che i pazienti operati di protesi di caviglia camminano già il giorno dopo l’operazione. Ecco perché questo intervento è suggerito anche ai più giovani e agli atleti che praticano sport con regolarità e a livello agonistico. In questo modo, infatti, dopo la riabilitazione suggerita dallo specialista, potranno riprendere la loro vita sociale e sportiva senza rinunce.

Nel dettaglio, in questa operazione, vengono sostituite le parti danneggiate dell’articolazione con alcuni materiali artificiali (le protesi appunto). L’intervento in questo modo potrà aiutare il paziente, dopo un processo riabilitativo di alcune settimane, a liberarsi del dolore e a riacquistare la propria libertà di movimento. Con questo intervento personale ed innovativo, il dottor Scala è riuscito in tanti anni a ripristinare anche caviglie che sembravano irrimediabilmente compromesse. Un vero successo, per il dottor Scala, ma soprattutto per i pazienti che hanno ritrovato il sorriso.

Operare con le protesi su misura, realizzate ad hoc in base alle esigenze del paziente, permette infatti di ritrovare l’armonia, di dire addio al dolore senza rinunciare all’importanza del proprio movimento.

Tra questi ritroviamo sicuramente il dottor Andrea Scala che ha addirittura messo in pratica un sistema personale che gli ha permesso di farsi conoscere in tutta Italia come uno dei migliori chirurghi ortopedici del piede.

I vantaggi della sua operazione? Moltissimi. Tra quelli che spiccano di più di certo il fatto che il paziente, dopo l’intervento, può tornare a camminare, a muoversi come faceva prima della sua problematica. Non c’è un blocco di movimento, anzi. Il metodo su cui ha investito il dottor Scala permette alle persone – anche giovanissime – di riprendersi la propria vita e di tornare in tempi rapidi alla quotidianità.

Operare con le protesi su misura, realizzate ad hoc in base alle esigenze del paziente, permette infatti di ritrovare l’armonia, di dire addio al dolore senza rinunciare all’importanza del proprio movimento.

 

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.