Sempre più persone manifestano problemi legati alle loro caviglie. Infatti, le caviglie gonfie sono un disturbo abbastanza comune proprio per il fatto che sono una parte estremamente delicata e importante del nostro corpo: sono loro che consentono e garantiscono la mobilità dei piedi con i quali camminiamo.

Condizioni ereditarie, vita frenetica e mode stravaganti possono mettere a dura le nostre caviglie che non sempre riescono a fare fronte a tutto ciò.

A volte è possibile risolvere queste condizioni con semplici rimedi, altre volte purtroppo no. In questi casi l’unica soluzione possibile è la mano di un chirurgo esperto, il solo che potrà risolvere efficacemente il problema in modo definitivo. In alcuni casi la situazione può essere talmente compromessa che non rimane altra soluzione che valutare l’impianto di protesi di caviglia oppure il blocco della caviglia, pratica nota in medicina con il nome di “artrodesi” .

Hai mai avuto problemi come fastidi e dolori persistenti alle caviglie? In caso di risposta affermativa occorre prendersi un minuto e valutare l’opzione di sottoporsi ad una visita ortopedica per verificare quale sia esattamente il problema.

I sintomi di alcune patologie come ad esempio l’artrosi della caviglia, all’inizio manifesta sintomi che potrebbero essere scambiati per un disturbo comune, magari dovuto al sovra affaticamento o a un movimento brusco. Purtroppo la diagnosi arriva molto spesso quando la patologia è già degenerata e il paziente si rivolge al chirurgo ortopedico per via dei forti dolori e/o della difficoltà nella corretta deambulazione.

In questo articolo, oltre ad analizzare le principali patologie e disturbi che possono colpire le caviglie, analizzeremo anche le principali differenze tra la protesi di caviglia e l’artrodesi, ovvero il blocco della caviglia per mano del chirurgo ortopedico.

Le principali patologie che possono colpire le caviglie.

Una delle patologie più comuni è senza dubbio l’artrosi della caviglia, una patologia che può colpire entrambi i sessi: almeno 1 persona adulta su 10 soffre di questa malattia. Senza entrare troppo nel dettaglio, l’artrosi della caviglia è causata da del tessuto connettivo e osseo (osteofiti) che si forma attorno ai legamenti impedendone il corretto movimento e indirettamente rigidità e dolore al paziente.

Non si è ancora arrivati a stabilire quali siano le cause esatte di tale patologia, ma i fattori di rischio che possono influenzarne l’insorgere possono essere altre patologie infiammatorie, l’obesità, l’usura e alcune condizioni ereditarie.

Un altro disturbo che può colpire le caviglie sono le distorsioni, che consistono, nella maggior parte dei casi, in una rotazione brusca del piede verso l’interno (detta inversione). In casi meno frequenti si parla invece di eversione, ovvero un movimento brusco del piede verso l’esterno. È un tipo di infortunio abbastanza comune, soprattutto per chi pratica attività su terreni sconnessi, come ad esempio camminare in sentieri di montagna.

Le probabilità di subire una distorsione aumentano per via di alcuni fattori come: 

  • Aver già subito in passato una precedente distorsione che ha causato una lassità dei legamenti.
  • Debolezza muscolare e/o altre difficoltà nella deambulazione.
  • Utilizzo di calzature che garantiscono poca stabilità, come ad esempio i tacchi a spillo.

Siccome la distorsione della caviglia può anche causare danni ai nervi, nel caso tu abbia subito un infortunio del genere è bene prenotare una visita dal chirurgo ortopedico quanto prima, al fine di evitare un aggravio della situazione.

Nei casi più complessi, cioè quando le distorsioni sono talmente violente da superare la massima resistenza dei legamenti della caviglia, non si parla più di “distorsione”, ma di “rottura” dei legamenti. Questi consistono in bande di tessuto connettivo, costituite da fibre di collagene di tipo I (il tipo I rappresenta il 90% del collagene totale presente nel nostro organismo) che collegano i malleoli della tibia (mediale) e perone (laterale) con l’astragalo e le ossa del tarso (l’insieme delle 7 ossa del piede dove si scarica l’intero peso del corpo in posizione eretta) e danno stabilità allo scheletro della caviglia. I legamenti proteggono la caviglia e impediscono alle violente forze che causano la distorsione di alterare la posizione della stessa.

Blocco della caviglia oppure protesi di caviglia? Ecco la risposta.

Come abbiamo visto sopra, alcuni disturbi o patologie possono colpire le caviglie e metterle a dura prova. In certi casi, intervenendo per tempo, è possibile risolvere la situazione in modo abbastanza agevole, soprattutto riguardandosi e tenendo a riposo le caviglie. In altri, però, si è in presenza di una situazione talmente compromessa che l’unico modo per risolverla è quello di intervenire chirurgicamente. A loro volta, gli interventi chirurgici non sono tutti uguali perché vengono influenzati, inevitabilmente, dalla situazione del paziente stesso. Solitamente, persone di una certa età necessitano di operazioni più lunghe e complesse, mentre persone più giovani possono essere sottoposte a veloci operazioni eseguite in day hospital.

Nei casi più complessi l’unica soluzione rimane l’innesto di una protesi di caviglia oppure il blocco della caviglia, detto artrodesi. Più o meno tutti sappiamo in cosa consiste una protesi, ma in cosa consiste davvero l’artrodesi o blocco della caviglia?

Spiegato brevemente, questa tecnica consiste nel “bloccare”, tramite intervento chirurgico, l’intera articolazione per impedirne il movimento. Impedendo all’articolazione di muoversi si va a bloccare anche quella che è la causa del dolore provato dal paziente. Ciò è reso possibile grazie all’innesto di chiodi, viti e placche, le quali riescono sì a risolvere il problema del dolore, ma causano allo stesso tempo problemi di deambulazione non trascurabili. Le articolazioni vicino alla caviglia bloccata diventano artosiche e dolorose poco tempo dopo l’artrodesi della caviglia.

Blocco della caviglia

La Rxgrafia mostra che l’articolazione della caviglia è stata bloccata. Non c’è più lo spazio articolare e le ossa sono in contatto. È stata applicata una grande placca con tante viti che bloccano tutto.

Al contrario, la protesi di caviglia di cui si sente ancora poco parlare, è un rimedio di gran lunga più efficiente rispetto all’artrodesi. Grazie all’innesto di questa protesi è possibile eliminare il dolore e recuperare la deambulazione del paziente. Dopo la protesi sarà come avere a tutti gli effetti una nuova articolazione.

protesi di caviglia

La Rxgrafia mostra che lo spazio articolare della caviglia non c’è più. Le ossa si toccano e non c’è più movimento.

 

protesi di caviglia

La protesi di caviglia ripristina lo spazio articolare e rende possibile il movimento articolare.

Alcuni chirurghi tendono a proporre un solo modello di protesi di caviglia, invece il dottor Scala individua la protesi di caviglia più appropriata per ogni paziente. La scelta fa fatta  tra i modelli diversi presentati  dalle case farmaceutiche produttrici. Si cerca di evitare di tagliare il perone, i legamenti laterali della caviglia e la guaina dei tendini peronieri. Non vi è alcun bisogno di demolire il compartimento laterale di una cavigli già malata e con tanti tanti problemi.

Dopo il taglio del perone si va incontro ad una instabilità per cui si è costretti ed immobilizzare per un mese la caviglia operata. Al contrario occorre avere una grande mobilità da subito dopo l’intervento per favorire la circolazione.

Ogni paziente ha le sue peculiarità e le sue esigenze, ma solo analizzandole nel dettaglio sarà possibile stabilire la miglior strategia di intervento.

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.

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