La buona salute del piede si riflette sulle strutture scheletriche sovrastanti. Di riflesso anche le alterazione di schiena, di articolazioni e muscoli del tronco, bacino e gambe si ripercuotono sulla struttura ossea dei piedi, manifestando distalmente disequilibri.

Tutti comprendono la complessità della composizione interna dei piede e la delicatezza della cute e del sottocute che li avvolgono e li proteggono.

I piedi  sono soggetti a manifestazioni sintomatiche spesso gravi e invalidanti soprattutto nei casi di disfunzioni metaboliche quali gotta e diabete,

Le ossa del piede si dividono in tre settori: tarso, metatarsi e le dita.

Innanzitutto dobbiamo dire che la metatarsalgia è una patologia piuttosto comune. Consiste nel sovraccarico dei metatarsi centrali e si associa spesso a patologie quali l’alluce valgo, l’alluce rigido, ma anche a particolari deformità come il piede cavo.

Il tipico sintomo del sovraccarico delle teste metatarsali dei raggi minori è dato dalla ipercheratosi plantare, ovvero il callo che si forma sotto le teste dei metatarsi, che funge da vera e propria protezione nei confronti nel sovraccarico.

La foto mostra la parte della pianta del piede dove si sviluppa la metatarsalgia, in corrispondenza delle teste metatarsali

La foto mostra la parte della pianta del piede dove si sviluppa la metatarsalgia, in corrispondenza delle teste metatarsali

 

La foto mostra l’avampiede affetto da metatarsalgia, con deformità delle dita.

La foto mostra l’avampiede affetto da metatarsalgia, con deformità delle dita.

 

Osservare queste callosità può essere molto importante per valutare quale fase del passo è quella patologica, che va ad esporre i metatarsi a sovraccarico.

Spesso la metatarsalgia è associata ad una deformità delle dita. Anche queste deformità possono essere espressione di sovraccarico e quindi di uno sbilanciamento, inizialmente riguardante il tendine, che nel tempo porta alla deformità delle dita (ad artiglio, a griffe, a martello).

Successivamente questo sbilanciamento da riducibile può progredire, dando luogo ad una deformità non più correggibile se non chirurgicamente.

Metatarsalgia: cos’è e i suoi sintomi

Il termine metatarsalgia letteralmente significa dolore nei metatarsi, nella maggior parte dei casi il dolore è ben localizzato, aumenta con la pressione delle dita dell’esaminatore ed è situato nella zona inferiore alle teste metatarsali, nel punto in cui le teste metatarsali si articolano con la prima falange delle dita.

La metatarsalgia dipende dalle modifiche che subisce il naturale arco longitudinale e trasversale che fa del piede una struttura stabile e ammortizzata. La metatarsalgia è quindi una affezione dolorosa a carico delle ossa metatarsali del piede. Si manifesta con bruciori, ispessimenti e dolore alla pianta del piede, in corrispondenza della parte in cui le ossa della pianta si articolano con quelle delle dita.

Ma in che modo si può prevenire la metatarsalgia?

Sicuramente un corretto stato di salute e un’attività fisica costante aiutano a prevenire non solo la metatarsalgia, ma anche molte altre patologie ortopediche.

In particolare per questa condizione si consiglia di indossare calzature comode. Se per motivi lavorativi e/o personali si è costretti a indossare calzature scomode, sicuramente un controllo periodico dal fisioterapista di fiducia potrebbe essere utile per tenere la situazione sotto controllo

Quali sono i principali fattori di rischio per la metatarsalgia?

Ad oggi un quadro eziologico preciso ancora non c’è, ma sappiamo solo che alcuni comportamenti possono dimostrarsi dei veri e propri fattori di rischio.

Alcuni dei fattori di rischio principali sono:

  • dismorfismi del piede: in modo particolare il piede cavo, che per la sua morfologia tende a caricare molto sulle teste metatarsali;
  • l’utilizzo di calzature strette, a punta, non ergonomiche e soprattutto con il tacco. Da una dinamica del passo normale con le scarpe con il tacco si ha un impatto contemporaneo al suolo di tallone e punta. Questa anomala distribuzione del carico, porta le teste metatarsali a sottoporsi a un carico per il quale non sono state “create”, e tutto ciò può tradursi in un alto stress dei tessuti sottostanti e nella generazione di condizioni dolorose come quelle della metatarsalgia;
  • patologie reumatiche come l’artrite reumatoide;
  • sport da corsa: come basket, il calcio, il rugby, la palla a mano, e in particolare da corsa di fondo dove si espone il piede ad un carico continuo e ripetuto;
  • la pratica della danza ad alto livello o effettuata con costanza;
  • storia clinica di microtraumi ripetuti al piede.

 

Un fattore clinico importantissimo che merita una citazione a parte è la contrattura cronica dei muscoli del polpaccio con retrazione del tendine d’Achille. Questa condizione clinica è piuttosto frequente e non è abbastanza conosciuta dalla classe medica.

 

Che differenza c’è tra metatarsalgia acuta e metatarsalgia cronica?

I termini “acuta” oppure “cronica” si riferiscono alle modalità di comparsa della sintomatologia della metatarsalgia. Se soffri di metatarsalgia insorta improvvisamente, senza preavviso, con un acuto dolore, con rossore e bruciore che si attenua con il riposo, con ghiaccio, con farmaci appropriati vuol dire che sei soggetto a una metatarsalgia acuta.

Quando questo stesso dolore localizzato si presenta ripetutamente e rimane costante, nonostante il riposo e l’assunzione di farmaci si tratta di una condizione cronica.

La differenza tra acuta e cronica è fondamentale ai fini riabilitativi. Infatti una patologia acuta segue dei protocolli differenti da quelli di una patologia cronica.

Nel primo caso si utilizzano mezzi fisici a intensità moderata e tecniche manuali adeguate, mentre nel secondo caso si effettua un intervento “riabilitativo” più marcato. Di conseguenza anche le tempistiche di guarigione saranno differenti, nel caso di una metatarsalgia acuta si hanno maggiori possibilità di risolvere il quadro sintomatico con minor tempo rispetto a una metatarsalgia che insiste da mesi.

Quali sono i rimedi per la metatarsalgia?

Normalmente nel pianificare il ciclo terapeutico per la cura della metatarsalgia, si spiega al paziente che si procederà per step in funzione dei progressi che avrà. Ogni step risponde ad un obbiettivo bene specifico: far diminuire il dolore e controllare l’infiammazione, recuperare la mobilità del piede, recupero completo della funzionalità dell’arto inferiore e training di esercizi per prevenire recidive.

Per raggiungere questi obbiettivi il fisioterapista utilizza l’integrazione di tecniche manuali con i mezzi fisici ad alta tecnologia.

I mezzi fisici più applicati sono:

Laser ad alta potenza: è un mezzo fisico utilizzato sia nelle prime fasi che nelle condizioni più croniche, consiste nell’emissione di un fascio di luce ad altra potenza.

Tecarterapia: è un macchinario che utilizza radiofrequenze, è utilizzato sia in fase acuta (con la modalità pulsata) che in fase cronica (con la modalità continua); ultrasuoni: si tratta di un mezzo fisico che utilizza onde sonore a una specifica intensità. Ipertermia: è un device, che come la tecarterapia, utilizza onde radio, ma per l’elevata cessione di energia che ricevono i tessuti trattati, è particolarmente indicata nelle condizioni croniche.

Effettuare cicli di fisioterapia preventivi risultano essere utili anche per monitorare la propria postura potrebbe rientrare tra i fattori di rischio che generano la metatarsalgia

L’intervento chirurgico è la soluzione più naturale, efficace e definitiva.

Per quanto tempo si può tollerare la metatarsalgia? Le signore si danno una scadenza: il dolore si può tollerare per qualche mese. Poi basta!

Le signore non possono tollerare per lungo tempo la metatarsalgia, non camminare liberamente, non indossare tutte le scarpe comperate a caro prezzo. Occorre eseguire l’intervento chirurgico che è in grado di rimuovere in maniera efficace la causa del dolore e cioè la sporgenza delle teste metatarsali. Dopo l’intervento il sollievo è tale che si riprende a camminare senza disturbi, le dita brutte e arricciate “a martello” sono belle distese e senza calli. Ma soprattutto si possono rimettere tutte le amate scarpe che riempiono gli armadi delle signore.

Per maggiori informazioni su questa patologia contattaci e prendi un appuntamento! Il dottor Andrea Scala è specialista in Medicina dello Sport, Traumatologia e Ortopedia e cura delle patologie del piede e della caviglia, dal 1984 il Dott. Andrea Scala è un vero e proprio punto di riferimento nel campo della chirurgia ortopedica di alta qualità.

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.