Quando si parla di piede equino ci si riferisce ad una deformazione del piede in cui il soggetto non appoggia il calcagno al suolo, ma tende a rivolgere verso il suolo la punta del piede e le dita. La deambulazione prevalentemente “in punta di piedi” non è stabile. Il paziente soffre per una instabilità che alle volte può essere molto grave.

Foto di bambini che deambula con il calcagno sollevato dal suolo: piede equino.

Foto di bambini che deambula con il calcagno sollevato dal suolo: piede equino.

I pazienti affetti da piede equino tende a camminare appoggiando esclusivamente le punte dei piedi  al suolo, lasciando alzati i talloni. In certi casi, molti pazienti presentano la parte posteriore del piede non in linea con la gamba stessa (calcagno varo).

Vi sono molte patologie del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso periferico che causano il piede equino. Le conseguenze di queste patologie causano contratture dei muscoli e dei tendini. Quando le patologie neurologiche non vengono comprese e curate, le contratture dei muscoli e dei tendini divengono croniche e causano malformazione scheletrica.

Solitamente chi soffre di questa patologia invalidante è affetto da una malformazione scheletrica ed articolare che porta il soggetto a camminare in maniera innaturale, con i talloni sollevati e le punte appoggiate a terra. Ovviamente questa situazione provoca dolore, spesso acuto, che può addirittura estendersi ben oltre la caviglia. Il piede equino non curato è la causa del ginocchio recurvato.

Tutti i pazienti eseguono la fisioterapia, subiscono il botulino, applicano tutori appositamente confezionati. Ma la malattia è interna all’organismo e riguarda il sistema nervoso. Le terapia che si appoggiano al corpo non vanno all’interno dell’organismo. La chirurgia è l’unica terapia che vince la contrattura muscolare e restituisce l’equilibrio nel funzionamento dei tendini.

I professionisti della medicina che tengono i pazienti lontani dall’intervento chirurgico sono responsabili del prolungato malessere dei pazienti.  I professionisti della medicina che tengono i pazienti lontani dall’intervento chirurgico mantengono i pazienti in uno stato di grave invalidità, che può migliorare.

Oggi, fortunatamente, il piede equino si può operare con efficacia eseguendo interventi chirurgici mirati, che variano da paziente a paziente. La cura inizia nei bambini. Ma in ogni classe di età si pratica l’intervento più appropriato.

L’intervento chirurgico non solo permette di eliminare il dolore, ma consente anche di ritrovare i movimenti perduti e migliorare la funzionalità dell’arto.

L’intervento chirurgico è la terapia che il dottor Scala, grazie alla sua grande esperienza nel campo dell’ortopedia e della chirurgia del piede, è in grado di effettuare, quasi su misura, in base alle necessità del paziente.

Piede equino nell’infanzia: i sintomi più comuni

In alcuni casi il piede equino è presente già dalla nascita. Se i genitori se ne accorgono per tempo, portando senza esitazione il proprio bambino da uno specialista del piede, questa malattia può essere corretta efficacemente con un’operazione semplice e risolutiva.

Tralasciare qualche sospetto, anche quello meno evidente, lasciando trascorrere toppo tempo porterà a modificare inevitabilmente lo scheletro del piccolo paziente determinando quindi una patologia più severa del piede equino. Questo significa che, oltre a presentare la deformazione ed a camminare innaturalmente sulle punte, il soggetto a lungo termine potrà presentare anche altri sintomi più dolorosi e invalidanti quali il calcagno varo.

A livello dell’avampiede dove si sposta tutto il carico si instaura un dolore persistente e a tratti molto acuto. Nei casi in cui la malattia neurologica (neuropatia) causa una sensibilità ridotta del piede, si formano callosità, bolle ed ulcerazioni nella parte laterale e anteriore dell’estremità, ovvero le parti più soggette a sollecitazioni e spesso anche in conflitto con le calzature.

Piede equino, cura efficace se presa per tempo

I pazienti affetti da piede equino alla nascita mostrano i caratteristici segni di retrazione del tendine d’Achille e di poca elasticità delpiede e della caviglia. Riconoscere subito la presenza di questa patologia, quindi, permetterà allo specialista del piede di effettuare un’analisi approfondita e stabilire con efficacia la correzione della malformazione. Tutto ciò, ovviamente, strutturando un percorso terapeutico mirato.

Il piede torto congenito è la causa più comune del piede equino. Vi sono altre cause di piede equino nell’infanzia  che si possono ricondurre a fattori genetici, neurologici e muscolari.

Nel caso in cui lo specialista sia orientato verso la diagnosi questa patologia effettuerà di certo le analisi necessarie per confermare i suoi sospetti ed iniziare il prima possibile un trattamento intensivo. Il trattamento del piede equino va attuato già nel primo anno di vita, ovvero prima che il bambino inizi a camminare.

Lo schema mostra l’aspetto clinico e la patologica anatomia del piede torto congenito.

Lo schema mostra l’aspetto clinico e la patologica anatomia del piede torto congenito.

 

Nel caso in cui il piede equino sia stato causato da una posizione scorretta del piede assunta dal feto durante la gravidanza – il cosiddetto PTC (piede toto congenito) posturale – si interviente subito dopo la nascita, con  un ciclo di manipolazioni mirate.

In presenza, invece, di un piede torto congenito correggibile – ovvero PTC flessibile – il chirurgo ortopedico dovrà strutturare un programma di interventi chirurgici da unire ad una terapia di immobilizzazione degli arti inferiori con ingessatura. Si tratta di una cura che, se effettuata per tempo, permette di correggere la malformazione. Si interviene sulle articolazioni , si allungano i tendini e si correggono i legamenti per arrivare alla posizione corretta. L’intervento si pratica precocemente prima che il piccolopaziente inizia la deambulazione.

In tutti quei casi in cui la correzione è impossibile – ovvero si è di fronte al Ptc rigidosi interverrà, invece, con un’operazione chirurgica correttiva, da effettuare prima che il bambino inizi a camminare. Si tratta di una terapia risolutiva e che permetterà al piccolo di godere nel tempo di piena autonomia e libertà nei movimenti.

Piede equino: la terapia giusta può aiutare sin da piccoli

Quando si interviene precocemente, allora il piede equino può essere corretto in modo efficace. Se la patologia viene curata sin dalla tenera età, infatti, si possono raggiungere risultati soddisfacenti a livello di libertà motoria. Anzi, se l’ortopedico riesce ad intervenire chirurgicamente già nel primo semestre di vita, con una terapia in grado di allungare tendini e muscoli – il cosiddetto metodo del prof. Alessandro Codivilla – allora si potranno addirittura correggere le problematiche del piede in maniera definitiva.

Ovviamente, in questi casi la tempestività nel diagnosticare la patologia è fondamentale e permette di risolvere efficacemente le problematiche. Affrontare un’operazione di questo tipo può senza dubbio spaventare i neo genitori eppure, i tanti casi di successo in questo campo, hanno mostrato la validità della cura del piede equino.

Piede equino nell’età giovanile o adulta

 Il piede equino può verificarsi anche nella età giovanile o adulta.

Foto di piede equino in età giovanile o adulta.

Foto di piede equino in età giovanile o adulta.

Nella maggioranza dei casi è la conseguenza di una patologia neurologica. Le patologie che vengono riscontrate sono le seguenti:

  • distrofie muscolari di diversa natura e composizione le cui conseguenze si rendono evidenti con il passare degli anni;
  • infezioni come la encefalite o la mielite;
  • danni post-traumatici del midollo spinale a seguito di fratture vertebrali;
  • esiti di ictus (emorragia cerebrale e ischemia cerebrale);
  • esiti di gravi fratture della gamba (diafisarie, del pilone tibiale e tri-malleolari) con grande versamento di sangue, ematomi e danni dei nervi periferici in cui si crea la retrazione dei muscoli del polpaccio e del tendine d’Achille;
  • esiti di sindromi compartimentali e di fasciotomie nei gravi traumi della gamba. In alcuni gravi traumi della gamba si crea la retrazione dei muscoli del polpaccio e del tendine d’Achille.

 

In tutti questi casi solo lo specialista potrà  effettuare la diagnosi corretta e ricorrere all’intervento più appropriato per permettere al paziente di tornare a muoversi nel modo più efficace possibile. Grazie alla grande esperienza in questo campo del dottor Andrea Scala, i pazienti possono aspettarsi grandi risultati ed efficacia nella terapia.

Occorre solo trovare lo specialista perfetto, non solo preparato ma anche capace di mostrare una grande empatia ed umanità. Sarà suo compito mostrare le alternative e, se necessario, far capire l’incisività di un’operazione e che verrà effettuata coinvolgendo un’equipe medica d’alto livello coinvolgendo fisiatra, neurologo, podologo e chirurgo del piede. Un’unione di specializzazioni in cui scopo è sempre uno solo: il bene del paziente.

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Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.