Quando l’articolazione della  caviglia è molto compromessa dall’artrosi e le difficoltà di movimento sono tali che nessuna cura riesce ad attutire il dolore, allora lo specialista ortopedico può consigliare al proprio paziente una soluzione risolutiva, come l’operazione chirurgica.

La protesi di caviglia è un intervento importante che oggi viene consigliato per permettere ad una persona di tornare quanto prima alla propria quotidianità e di vivere un normale qualità di vita. Non molto tempo fa chi era affetto di questa problematica, che porta con sé dolore e rigidità cnseguenti al consumo delle cartilagini, non aveva molte alternative se non quella di conviverci cercando di non appoggiare il peso corporeo sulla caviglia dolente. Oggi, invece, se le condizioni di salute lo permettono si può procedere con questa speciale operazione.

In realtà, non c’è un’età giusta per operare chi soffre di questa problematica, anzi l’impianto è consigliato molto spesso anche ai pazienti giovani perché, una volta realizzato, è in grado di assicurare loro la ripresa delle normali attività, non solo a livello sociale, ma talvolta anche sportivo.

Il video mostra le rxgrafie in movimento di una caviglia sana e di una caviglia in cui è stata impiantata la protesi di caviglia

Protesi caviglia: quando occorre operare

La caviglia deve sostenere l’intero peso del corpo ed è sollecitata notevolmente ogni volta che una persona cammina, corre o salta. Per questo è sottoposta ogni giorno ad uno stress elevato, sia quando il soggetto è in movimento, ma anche quando è fermo e in piedi. Un sistema molto delicato, quindi, che a causa del consumo delle cartilagini può essere interessato facilmente da processi di artrosi degenerativi provocando così un forte dolore e rigidità. Si tratta quindi di una degenerazione patologica che, se non viene curata subito, può peggiorare a tal punto da rendere difficile anche la normale deambulazione, con tutta una serie limitazioni ed invalidità.

Anche le fratture articolari della tibia e dell’astragalo, in cui la cartilagine articolare viene danneggiata, possono essere causa di patologia alla caviglia e, quando il dolore è intenso, prolungato ed impedisce il pieno svolgimento delle attività quotidiane o di vivere una vita serena, allora è il momento di prendere in considerazione un’operazione di protesi della caviglia. Una soluzione che permetterà di riprendere in mano la propria vita, senza dolore e con tempi di ripresa rapidi.

Ovviamente lo specialista valuterà con attenzione caso per caso, assicurandosi delle condizioni di salute con accurate analisi ed approfondimenti clinici. Valutando caso per caso, l’età e le attività dei soggetti coinvolti, il chirurgo dovrà prestare massima attenzione per capire anche i tempi di ripresa dei pazienti. Tempi che, per i pazienti del dottor Scala, sono spessi molto ridotti e permettono di ottenere grandi risultati in pochissimo tempo.

Protesi della caviglia: perché bisogna scegliere sempre il miglior chirurgo

In passato, per risolvere questa problematica, l’unica alternativa possibile era quella di subire l’artrodesi, ossia un’operazione che causa il blocco completo della caviglia. Tutto ciò, ovviamente, voleva dire rinunciare ad uno stile di vita normale. Il blocco della caviglia non permette di camminare regolarmente, né di salire e scendere le scale. Il blocco articolare non permette di eseguire certi lavori quotidiani. Con l’artrodesi si deve rinunciare allo sport ma, soprattutto,  si deve camminare con zoppia. Modernamente l’operazione di protesi della caviglia permette di riprendere tutte le normali attività.

Il dottor Andrea Scala, in particolare, propone una tecnica chirurgica che si adatta alle esigenze dei pazienti. Le protesi di caviglia impiegate sono di diversi modelli forniti dalle ditte farmaceutiche. Ogni paziente riceve la protesi su misura, scegliendo per ciascun paziente il tipo migliore rispetto alle necessità del soggetto. Il design e le prestazioni fornite dalle diverse case produttrici sono di livello molto elevato. L’intervento consiste nella asportazione delle parti danneggiate dell’articolazione. La tibia e l’astragalo vengono rivestite da componenti metalliche separate da un disco di plastica durissima (polietilene). La protesi viene impiantata con un accesso anteriore alla caviglia, che è il più naturale ed il meno invasivo. Non c’è alcun bisogno di rompere un osso sano del paziente (malleolo peroneale) per impiantare la protesi della caviglia. Non c’è la necessità di  applicare il gesso per un mese. L’accesso anteriore facilita di gran lunga la ripresa del paziente. Si pensi che, in certi casi, alcuni soggetti riescono a mettersi in piedi e camminare già dal giorno dopo.

In particolare, se la patologia è interessata da processi di artrosi degenerativi si consiglia di operare in maniera tempestiva per evitare che peggiori ulteriormente. Lo stesso accade per i casi di natura post-traumatica che coinvolge spesso ragazzi, ma anche sportivi oppure atleti. Ecco perché è consigliata anche ai più giovani: in poco tempo, infatti, potranno riprendere le normali attività quotidiane e, addirittura, ricominciare a praticare sport senza zoppicare, vivendo una vita normale e senza dolore.

Per queste ragioni è fondamentale, oggi come oggi, scegliere il miglior chirurgo specializzato in ortopedia del piede: una persona empatica, seria, preparata e con una grande esperienza alle spalle, su cui si può fare totale affidamento per riprendere al 100% le attività normali della vita quotidiana. È il chirurgo che, grazie alla sua professionalità, deve scegliere il modello di protesi di caviglia migliore per ciascun paziente e solo affidandosi al migliore in questo campo si potranno ottenere i risultati sperati.

I tempi di ripresa dopo un’operazione alla protesi alla caviglia

Quando l’operazione si svolge nel migliore dei modi, i pazienti rimangono ricoverati per due, al massimo tre giorni. Dopo l’intervento del dottor Scala, la caviglia operata si deve muovere dal primo giorno dell’intervento, deambulando per tratti brevi, supportati dalle due stampelle o dal deambulatore.

La caviglia non viene ingessata (se non in rari casi di osteotomie e ricostruzioni dei legamenti), ma il paziente, una volta a casa, deve seguire scrupolosamente tutte le indicazioni consigliate dal medico per almeno un paio di settimane. Tutto questo evitando sovraccarichi e mantenendo l’arto operato molto sollevato per tutto il primo mese dopo l’operazione allo scopo di facilitare la circolazione ed evitare gonfiori alla caviglia.

Pian piano il paziente potrà sperimentare pratiche di vita quotidiana e, dopo 3 o 5 settimane, grazie ad un programma di riabilitazione più intenso, si può iniziare a recuperare il tono muscolare e l’articolarità della caviglia e del piede in generale. Questo permetterà di riportare il più possibile alla normalità il controllo neuro-muscolare. Seguendo scrupolosamente il protocollo post-operatorio, con una serie di RX programmate (una dopo un mese, la seconda dopo 3 mesi, una successiva dopo 6 mesi e poi una ogni anno successivo all’intervento) il medico potrà avere sempre sotto controllo la situazione e monitorare la compatibilità dell’impianto con l’organismo.

Lo sport nelle prime settimane dovrà attendere ancora, ma i progressi grazie a questa operazione – se i consigli del medico verranno seguiti scrupolosamente – saranno notevoli e permetteranno si ricominciare le normali attività con risultati straordinari.

Grazie alla protesi personalizzata, che durerà diversi decenni, quindi il soggetto dimenticherà il dolore e recupererà sin da subito le proprie abitudini: ecco perché questa operazione, se fattibile, è consigliata a tutte le età, anche ai giovani e agli sportivi che non vedono l’ora di riprendere i loro allenamenti.

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.