Non è facile convivere con un dolore alle caviglie e purtroppo questa è una problematica che limita tutti i movimenti, specialmente salire e scendere le scale e le rampe d’accesso. La causa è legata ad alcune forme degenerative artrosiche – in cui la cartilagine che ricopre le superfici delle si consuma – oppure è causata da fratture articolari della tibia e dell’astragalo in cui la cartilagine articolare viene danneggiata.

Protesi di caviglia: i tempi del il recupero post-operatorio

Quando le cure non hanno più effetto e la qualità della vita è compromessa, spesso l’unica soluzione per risolvere il problema è l’operazione di protesi della caviglia. Se ci sono le condizioni di salute per affrontarla di certo è consigliata per cui occorre prestare massima attenzione per capire i tempi di ripresa.

Una possibilità da prendere in considerazione perché non molto tempo fa chi era affetto di questa problematica non aveva alternative se non quella di conviverci cercando di non appoggiare il peso corporeo sulla caviglia dolente. L’alternativa del secolo passato era quella di subire l’artrodesi ossia il blocco completo della caviglia. Tutto ciò, ovviamente, significava rinunciare ad uno stile di vita normale, non poter eseguire certi lavori quotidiani e muoversi zoppicando, a volte con caviglie gonfie, per cercare di ridurre al minimo anche il dolore.

Oggi, per fortuna, le persone affette da dolore alle caviglie possono optare per la protesi di caviglia che permetterà loro, nel tempo, di riprendere alcune abitudini e vivere serenamente

Protesi alla caviglia: l’operazione per risolvere il problema

L’intervento di protesi della caviglia è considerata un’operazione molto importante e delicata. Molto spesso viene consigliata come risolutiva, a tutti quei pazienti che presentano una caviglia irrimediabilmente compromessa. Nel dettaglio, in questa operazione, vengono sostituite le parti danneggiate dell’articolazione con alcuni materiali artificiali, le protesi appunto. L’intervento in questo modo potrà aiutare il paziente, dopo un processo riabilitativo di alcune settimane, a liberarsi del dolore e a riprendersi la propria libertà di movimento.

Chi si opera può ottenere ottimi risultati e torna generalmente ad uno stile di vita ottimale, senza grandi restrizioni e, soprattutto, senza dolore e con libertà nel movimento. Inoltre, il dott. Andrea Scala utilizza una tecnica personale che opta per l’applicazione di protesi su misura con accesso frontale, senza applicazione del gesso per un mese, facilitando di gran lunga la ripresa del paziente.

Protesi alla caviglia: precauzioni per l’operazione

L’intervento di protesi alla caviglia, deve ovviamente essere valutato con attenzione. Si tratta di un’operazione che dura circa un’ora (un po’ di più quando si ha a che fare con un caso complesso) e che solitamente si svolge con un’anestesia spinale, capace di addormentare solamente la gamba da trattare. Un’altra soluzione, nel caso il paziente ne faccia esplicita richiesta, è quella di valutare anche un’operazione in anestesia totale.

Solitamente questo tipo di intervento viene consigliato soprattutto alle persone che godono di buona salute e ai giovani perché possono riprendere subito la loro vita sociale e, in certi casi, anche senza rinunciare allo sport.

Protesi della caviglia: quali i tempi di recupero dopo l’operazione in ospedale?

I pazienti che subiscono un intervento di protesi alla caviglia, quando tutto si svolge nel migliore dei modi, rimangono ricoverati per due-tre giorni. La caviglia operata si deve muovere dal primo giorno dell’intervento. E’ possibile deambulare per brevi tratti, caricando con l’aiuto delle due stampelle

IL VIDEO MOSTRA IL PAZIENTE OPERATO CHE CAMMINA IL GIORNO DOPO L’INTERVENTO DI PROTESI DI CAVIGLIA.

Solo in rari casi si prevede l’ingessatura della caviglia (osteotomie, ricostruzioni dei legamenti). Se tutto si svolge correttamente la persona operata, dopo i due giorni previsti per la degenza ospedaliera, può tornare a casa seguendo però scrupolosamente tutte le indicazioni consigliate dal medico per almeno un paio di settimane.

I pazienti devono seguire un iter post-operatorio specifico (PROTOCOLLO POST – OPERATORIO). Si pianifica una successione di controlli ambulatoriali e medicazioni per controllare la reazione della ferita chirurgica. Si raccomanda di tenere molto sollevato l’arto operato per il primo mese dopo l’operazione. Questo è il tempo necessario per fare sgonfiare la caviglia, facilitare la circolazione e far diminuire lo stato doloroso del paziente una volta passato l’effetto dell’anestesia.

I tempi di recupero dopo l’operazione, a casa

Una volta fatto ritorno nella propria abitazione, il paziente deve proseguire la cura per ottenere il massimo da questa operazione e per evitare infezioni o sovraccarichi.

Solitamente, si inizia con un movimento sostenuto da tutori e stampelle che verranno abbandonati nel giro di pochi mesi, sempre seguendo un ciclo di riabilitazione ed esercizi mirati, seppur eseguiti in forma leggera, ma utili sia per limitare i gonfiori dovuti all’operazione che, nel tempo, per mantenere la massa muscolare nella zona non utilizzata.

In questo modo il paziente può iniziare pian piano a sperimentare pratiche di vita quotidiana: il tutto senza troppo dolore, caviglie gonfie e senza zoppicare. Poi, in una fase successiva, dopo 3 o 5 settimane al massimo, il programma di riabilitazione viene intensificato per recuperare il tono muscolare e l’articolarità della caviglia e del piede in generale, cercando di fare un buon lavoro per riportare il più possibile alla normalità il controllo neuro-muscolare.

Ovviamente prima di buttarsi in uno sport come il tennis, il nuoto, il ciclismo, o in un’attività casalinga faticosa e con ripetuti sforzi, occorrerà ancora del tempo. In ogni caso, seguendo i consigli del proprio medico specialista si potranno fare progressi sempre più numerosi. La protesi di caviglia rappresenta un vero passo in avanti, per la qualità della vita oltre che per l’umore ed il benessere in generale.

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.