Il nuovo millennio ha portato cambiamenti epocali in qualsiasi aspetto della nostra vita, salute e medicina comprese. Lavoro come chirurgo ortopedico a Roma da anni, ma ogni giorno rimango sempre più stupito dai numerosi passi in avanti della tecnologia applicata alla medicina. Artrosi della caviglia e distorsioni sono disturbi noti da tempo, ma solo negli ultimi anni la medicina è in grado di proporre soluzioni davvero all’avanguardia. Oramai la protesi di caviglia, non rappresenta niente di nuovo, ma fino agli anni ‘90 non esisteva. Nei casi di artrosi della cavigliao si ricorreva all’artrodesi, ovvero al blocco della caviglie.

L’importanza dell’innovazione.

Di per sé, la logica di base che sta dietro a questa pratica medica è corretta: in caso di patologie o disturbi come l’artrosi delle caviglie, il dolore che avverte il paziente è causato proprio dal movimento di queste ultime. In sostanza, impedendo il movimento della caviglia, si annullano le cause che provocano il dolore al paziente. Purtroppo, come puoi ben intuire, il blocco delle caviglie ha un grosso limite: è sì in grado di annullare il dolore, ma compromette anche la corretta deambulazione del paziente in modo rilevante.
Vuoi conoscere in che modo si sono evolute le protesi di caviglia e capire perché vengono preferite al blocco delle caviglie? Allora non perderti le parti successive di questo articolo.

Perché la protesi di caviglia ha preso il posto dell’artrodesi.

Seppur entrambe siano finalizzate a migliorare la condizione di coloro che soffrono di disturbi agli arti inferiori, blocco della caviglia e protesi della caviglia hanno una differenza sostanziale: la funzionalità. Sicuramente l’eliminazione del dolore è di primaria importanza, ma anche la corretta deambulazione non è da meno. Non dimentichiamoci che l’aspetto e la condizione psicologica non sono meno importanti della situazione clinica in senso stretto. I problemi di deambulazione purtroppo possono causare nel paziente pesanti stati d’animo e rendere la qualità della sua vita decisamente scadente, senza contare le possibili ripercussioni sulla sfera lavorativa e privata.

Protesi di caviglia: efficacia e funzionalità.

L’idea che sta alla base della protesi di caviglia è proprio questa: risolvere il problema del dolore senza compromettere la funzionalità dell’arto. Per fare un paragone molto semplice, la protesi di caviglia può essere considerata come una sorta di “pezzo di ricambio” per questa articolazione.

L’evoluzione della tecnologia è stata tale che le attuali protesi di caviglia vengono realizzate grazie ad un connubio di particolari leghe metalliche che costituiscono gli impianti tibiale ed astragalico. Speciali tipi di polietilene costituiscono l’inserto che separa le componenti metalliche. Le protesi son in grado di assicurare un’ottima funzionalità. 

La protesi di caviglia è una soluzione “estrema”.

C’è però una riflessione molto importante da fare: arrivare all’innesto di una protesi di caviglia è pur sempre la soluzione finale ad una situazione gravemente compromessa. Escludendo i casi in cui il danno è causato da eventi di forza maggiore (come ad esempio una grave frattura o una grave degenerazione artrosica), in altri, tramite la prevenzione e il controllo regolare, è possibile curare la patologia o il disturbo in modo tempestivo, evitando quindi che la patologia arrivi fino all’ultimo stadio. In che modo? Effettuando regolari visite presso il chirurgo ortopedico, l’unico in grado di stabilire l’esatta natura di una determinata patologia o disturbo e l’unico in grado di intervenire qualora ce ne fosse bisogno.

Artrosi della caviglia e distorsioni.

La distorsione della caviglia, causata da un evento esterno come ad esempio un infortunio durante l’attività sportiva, può anch’essa degenerare. Infatti, se la caviglia non viene curata a dovere, ma si prosegue con il progressivo e continuo uso, si potrebbe arrivare ad una irreparabile lacerazione dei legamenti, senza che vi siano precedenti avvisaglie.
La ripetizione delle distorsioni di caviglia comporta la compromissione della cartilagine articolare e lo sviluppo dell’artrosi di caviglia.
L’artrosi di caviglia è una condizione patologica di natura degenerativa quando i pazienti sono affetti da artrosi deformante o da malattie reumatiche quali l’artrite reumatoide.

La diagnosi e l’intervento.

La diagnosi precoce ed un corretto trattamento potrebbe davvero far risparmiare notevoli disagi al paziente sia nei casi di instabilità della caviglia che nei casi di artrosi degenerativa.

Si potrebbe evitare di dover ricorrere alla protesi di caviglia e tanto meno al blocco della caviglia (artrodesi).

In tutti i casi in cui la situazione dovesse rivelarsi più complicata del previsto, ecco che i progressi della tecnologia e della chirurgia possono giungere in tuo aiuto con delle protesi di caviglia davvero all’avanguardia.

Ti stai per caso chiedendo quali siano i tempi di recupero a seguito dell’innesto della protesi di caviglia? Allora non perderti il paragrafo successivo.

Protesi di caviglia: quali sono i tempi di recupero?

Quando si affronta il tema “interventi chirurgici”, molti si chiedono, a volte un po’ intimoriti, quali sono i tempi di recupero. Infatti nell’immaginario comune, molti credono che un qualsiasi intervento chirurgico necessiti per forza di cose di una lunga convalescenza.

Lavorando come chirurgo ortopedico a Roma sono spesso a contatto con gli sportivi, molti dei quali professionisti. Nessuno sportivo vorrebbe fermarsi e interrompere gli allenamenti, ma nel caso dovesse succedere, i tempi di recupero non saranno poi così lunghi.

Prendiamo come esempio il caso di un infortunio particolarmente grave che necessita per forza di cose dell’innesto di una protesi di caviglia: quali sono i tempi di recupero effettivi?

Dai sempre tempo al tempo.

AVVERTENZA Non si impianta la protesi con accesso laterale che prevede il taglio del perone. Per questo motivo non si mette il gesso per un mese che immobilizza la caviglia appena operata.

I pazienti operati seguono un PROTOCOLLO POST-OPERATORIO che viene consegnato il giorno dell’intervento. Nella maggioranza dei casi i pazienti possono muovere la caviglia appena operata. I pazienti possono alzarsi dal letto e deambulare caricando il peso del corpo. Si effettuano 4 – 5 passeggiate di 10- 15 minuti. Poi si torna a letto con il piede sollevato. Il Primo mese è dedicato a fare sgonfiare la caviglia operata. Il secondo mese si cammina sempre di più con le stampelle. Il terzo mese con la calza elastica o con una cavigliera si riprende a guidare la automobile e a tornare al lavoro.

Molti fattori della guarigione e della ripresa dipendono da paziente a paziente, ma soprattutto dalle condizioni cliniche di gravità della caviglia riscontrate prima dell’intervento. Generalmente si può affermare che la piena guarigione avviene dopo 6 – 8 mesi dal giorno dell’intervento.

I tempi dell’intervento e del successivo recupero post-operatorio, oltre ad essere influenzati da varie condizioni soggettive del paziente, sono influenzati anche dal suo impegno durante la fase riabilitativa. Questa necessita per forza di cose di un lavoro meticoloso e costante che deve essere svolto con serenità dal paziente, solo così si potrà arrivare ad una completa e piena guarigione.

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.