Artrodesi e protesi della caviglia sono la stessa cosa? Assolutamente no. Entrambe condividono lo stesso scopo ovvero quello di curare la caviglia del paziente. Eppure queste sono due operazioni completamente diverse, basate su due tecniche differenti che vengono svolte in modo diverso da parte dell’uno o dell’altro professionista e con strumenti totalmente dissimili. Questo significa che il paziente avrà anche conseguenze distinte in base all’operazione consigliata. Lo dice anche la letteratura scientifica. Il problema che sta a monte a tutto ciò è che oggi ancora molti medici non spiegano le esatte differenze tra protesi di caviglia (ancora meglio su misura) e artrodesi, dicendo al paziente che sono operazioni equivalenti anche se questa è un’informazione errata. Nel secondo caso, infatti, le situazioni in cui la mobilità non torna ad essere la stessa d’un tempo sono altissimi.

il video mostra come grazie all’impianto di protesi di caviglia la caviglia abbia riacquistato la mobilità.

Per questo occorre sempre avere le idee chiare prima di accettare di sottoporsi ad un intervento e rivolgersi esclusivamente a specialisti preparati nel proprio lavoro, che hanno a cuore soprattutto la salute del paziente.

Artrodesi, di cosa stiamo parlando?

 L’artrodesi di caviglia è un intervento chirurgico in cui lo specialista crea le condizioni per la fusione degli elementi ossei che compongono l’articolazione a seguito di una rottura.

Questa operazione per molti anni è stata eseguita sui pazienti con problemi alle caviglie, ma le conseguenze di questo intervento sono diverse e riguardano soprattutto la mobilità. L’artrodesi, infatti, riduce il dolore dovuto a una rottura, una lesione importante oppure un’artrosi, ma non permette affatto alla caviglia di tornare alla propria mobilità al 100%. Il paziente può tornare a camminare, ma non allo stesso modo di prima. In questi casi, infatti, si dice che la caviglia da mobile diventa semi-mobile oppure statica.

Non solo. Oltre ad una deambulazione poco naturale si associano altri svantaggi tra cui l’impossibilità di scendere e salire le scale correttamente e di camminare su terreni in pendenza. Inoltre, questa operazione causa il consumo delle articolazioni del piede che si trovano distalmente alla caviglia e, quando ciò accade, purtroppo si va incontro a dolore e non si può tornare indietro rispetto alla propria decisione e scegliere la protesi.

Oggi questo intervento è stato sostituito dalla protesi di caviglia che, invece, permette al soggetto non solo di eliminare il dolore ma anche di riprendere le attività che lo hanno costretto ad un blocco forzato. Purtroppo, però, non tutti i medici sono in grado di eseguire un’operazione di protesi alla caviglia e quindi molti specialisti consigliano – erroneamente e senza pensare al benessere del paziente – l’artrodesi. Una pratica che, oggi come oggi, potremmo definire come antica, perché creata in tempi in cui ancora non esistevano le tecnologie odierne a sostenere la medicina ortopedica.

Bloccare la caviglia, però, non è una soluzione giusta, né l’unica praticabile e il paziente deve essere messo al corrente di tutte le conseguenze.

Protesi di caviglia, perché è meglio

Solo fino a dieci anni fa circa, gli articoli scientifici non sottolineavano i reali benefici di un’operazione di protesi di caviglia. Oggi, invece, che è diventato un intervento più diffuso (oltre che apprezzato) anche la scienza ha preso una posizione decisa considerando i reali benefici che la nuova articolazione della caviglia mobile comporta.

Il dottor Andrea Scala è stato uno dei pionieri di questo metodo (ed il primo a impiantare la protesi della caviglia a Roma, Capitale d’Italia, nel 1998). Ancora oggi viene riconosciuto come un innovatore in questo campo medico. Anche perché il suo modo di operare è differente rispetto agli altri e porta benefici tangibili sin da subito.

In pratica tutto avviene con l’asportazione delle zone danneggiate dell’articolazione, nella parte in ci la tibia e l’astragalo vengono rivestite da componenti metalliche separate da un disco di plastica durissima (polietilene). Qui, con un accesso anteriore alla caviglia (il metodo in assoluto meno invasivo) viene poi impiantata con molta delicatezza e attenzione una protesi su misura senza rompere nessun osso sano del paziente. Grazie a questo, alcuni soggetti riescono a mettersi in piedi e camminare già il giorno dopo. Una vera rivoluzione. 

Protesi di caviglia: su misura e studiata per il paziente

Il metodo applicato dal dottor Scala si distingue rispetto agli altri. Abbiamo visto come una protesi di caviglia possa essere preferibile rispetto alla artrodesi; inoltre, il metodo innovativo applicato da Scala permette al paziente non solo di eliminare il dolore definitivamente, ma anche di riprendere la vita quotidiana tra cui anche l’attività sportiva (ovviamente seguendo tutti i consigli e gli accorgimenti del medico).

L’intervento del dottor Scala si differenzia non solo per non essere invasivo, ma anche studiato su misura per il paziente. Rispetto al suo stato di salute e alla gravità della situazione, infatti, lo specialista studierà la protesi migliore abbinando qualità, diversi modelli, marche e misure in base alle esigenze di ogni paziente.

In base alle necessità del soggetto il dottor Scala sceglie dunque il modello migliore per far sì che ogni paziente riceva la sua protesi su misura perfetta e ritorni a camminare, o riprendere le sue attività sociali e sportive, il più presto possibile. La protesi su misura è unica, modellata in base alle necessità della persona operata. Questo è molto importante da sottolineare perché denota il fatto che il dottor Scala non è legato a marchi, ma sceglie solo i migliori in base alle esigenze reali dei suoi pazienti. Addirittura riesce a combinarli per realizzare il “modello” perfetto. Oggi come oggi, del resto, sono davvero tante le aziende che producono protesi di qualità, ma ognuna ha le sue peculiarità, i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Ogni protesi, insomma, non può andare bene per ogni soggetto: modularle in base alle necessità del paziente è la soluzione vincente.

Vuoi approfondire questo argomento? Contatta subito il dottor Scala e richiedi un appuntamento in uno dei suoi studi alla Casa di Cura ARS MEDICA di Roma e presso le Case di Cura convenzionata Villa Laura e Villa Erbosa di Bologna.

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Il dott. Andrea Scala svolge la propria attività ambulatoriale presso la clinica “ARS MEDICA” 

Telefono: 335/7662164
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Dott. Andrea Scala

Specialista del piede e della caviglia
Specialista in Medicina dello Sport
Specialista in Ortopedia e Traumatologia

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