L’allineamento della protesi di caviglia è un fattore molto importante per la durata della protesi.

Ma è importante anche che la quantità di osso del paziente vada conservato e non venga rotto. I due malleoli sono importanti per la stabilità.

Quanto dura la protesi di caviglia?

Questa è la domanda che i paziento rivolgono più frequentemente dopo la visita specialistica.

Ma da che cosa dipende la durata? 

I materiali con cui la protesi viene costruita sono praticamente indistruttibili. L’acciaio e i titanio durano millenni. La plastica durissima che fa da inserto tra tibia e astragalo si degrada dopo centinaia di anni. Il segreto della durata della protesi è la convivenza del metallo e della plastica nell’organismo del paziente.

Come si può migliorare la durata della protesi?

1) La prima cosa da studiare è la storia del paziente. Come ha fatto la caviglia a rovinarsi? E’ stata una frattura? Nel caso della frattura si deve studiare come è stata curata la frattura.

2) Il secondo elemento da considerare è l’allineamento della gamba. E stata messa diritta la gamba dopo la frattura? Conquali interventi? Con quali risultati?

3) Poi si considera lo stato delle cosiddette parti molli. Come stanno i tendini? Come stanno i legamenti?

Insomma prima dell’intervento occorre prevedere tutti quelle procedure che permettono al paziente di godere di un impianto stabile, che toglie il dolore e restituisce il movimento.

Le ossa sono la priorità?

Le ossa della caviglia sono la priorità. Senza la presenza di una buona quantità di osso sano, con i due malleoli consolidati sarebbe meglio non avventurarsi nell’impianto della caviglia.

I malleoli sono molto delicati e hanno ricevuto una brutta botta con la frattura. Quando si decide di impiantare la protesi le ossa superstiti devono essere toccate il meno possibile. E’ importante una buona qualità dell’osso.

Prendiamo come esempio il perone. Si è rotto durante la frattura. Il perone ha impiegato lunghi mesi per fare il callo osseo e consolidare. Magari viene operato per togliere la placca e le viti messe all’epoca dell’incidente. Al momento della protesi non bisogna toccare il perone che ha già tanto sofferto. Non si dovrebbe tagliare di nuovo il perone per impiantare la protesi di caviglia.

Anche il malleolo tibiale andrebbe preservato quando è possibile.

instabilità- della-caviglia

Si può mettere la protesi di caviglia quando la gamba non è perfettamente diritta dopo la frattura?

Le ditte che fabbricano le protesi forniscono un sistema di allineamento che permette il montaggio della protesi di caviglia misurando l’allineamento della gamba e di tutto l’arto inferiore dalla testa del femore al centro della tibio tarsica. Nei casi in cui la differenza tra asse anatomico e asse biomeccanico rimante entro una deviazione di 9° – 10° si può procedere all’impianto della protesi. Nei casi al limite occorre essere molto scrupolosi nell’allineamento. Quando la gamba è rimasta storta dopo la frattura in misura maggiore di 10° occorre effettuare osteotomie correttive in sede sovramalleolare.

Ci può presentare un caso di allineamento sbagliato della protesi?

Questo caso particolare spiega bene alcune cose:

1) il perone già fratturato non dovrebbe essere tagliato. Non c’è la necessità di tagliare l’osso della caviglia che è già stata sfortunata per avere subito una grave frattura e per aver penato tanti anni per interventi diversi.

2) se non si sceglie per bene la protesi  si rischia di creare un problema ancora più grave di prima. Se scelgo la protesi con il taglio del perone, e il perone consolida male si verifica la instabilità della caviglia.

La RXgrafia mostra la visione laterale della frattura della gamba e della caviglia (pilone tibiale)

La RXgrafia mostra la visione laterale della frattura della gamba e della caviglia (pilone tibiale)

La RXgrafia mostra la visione anteriore della frattura della gamba e della caviglia (pilone tibiale). Si tratta di una frattura molto grave con danno delle ossa e delle parti molli.

La RXgrafia mostra la visione anteriore della frattura della gamba e della caviglia (pilone tibiale). Si tratta di una frattura molto grave con danno delle ossa e delle parti molli.

 

La RXgrafia mostra la visione laterale della frattura della gamba e della caviglia (pilone tibiale) che ha subito l’impianto della placche ed elle viti sulla tibia e sul perone.

La RXgrafia mostra la visione laterale della frattura della gamba e della caviglia (pilone tibiale) che ha subito l’impianto della placche ed elle viti sulla tibia e sul perone.

 

La RXgrafia mostra la visione anteriore della frattura della gamba e della caviglia (pilone tibiale) che ha subito l’impianto della placche ed elle viti sulla tibia e sul perone. Purtroppo la cartilagine si è schiacciata all’epoca della frattura e il paziente ha sofferto di blocco della articolazione e di grave dolore.

La RXgrafia mostra la visione anteriore della frattura della gamba e della caviglia (pilone tibiale) che ha subito l’impianto della placche ed elle viti sulla tibia e sul perone. Purtroppo la cartilagine si è schiacciata all’epoca della frattura e il paziente ha sofferto di blocco della articolazione e di grave dolore.

La RXgrafia mostra la visione laterale della protesi della caviglia.

La RXgrafia mostra la visione laterale della protesi della caviglia.

 

La RXgrafia mostra la visione anteriore della protesi della caviglia. Purtroppo il taglio del perone non è guarito bene e il perone è spostato verso l’esterno. Tutto il piede è spostato all’esterno, in valgo e non si trova sotto l’asse della tibia. La protesi è deviata esternamente come il piede. Il montaggio non è parallelo al suolo, ma è obliquo.

La RXgrafia mostra la visione anteriore della protesi della caviglia. Purtroppo il taglio del perone non è guarito bene e il perone è spostato verso l’esterno. Tutto il piede è spostato all’esterno, in valgo e non si trova sotto l’asse della tibia. La protesi è deviata esternamente come il piede. Il montaggio non è parallelo al suolo, ma è obliquo.

 

Che cosa succede in questa situazione?

Non c’era nessun bisogno di tagliare il perone che era guarito molto bene diritto dopo l’applicazione di placca e viti sulla frattura. Non c’era bisogno nemmeno di toccare placca e viti del perone che non davano nessun fastidio. Si doveva togliere la placca della tibia e mettere la protesi sulla tibia e curare meglio l’allineamento. La via anteriore è la più naturale e non tocca i malleoli, che sono essenziali per la stabilità. Dopo che il taglio del perone ha ceduto, la caviglia ed il piede si sono spostati in valgo. Le componenti della protesi lavorano male. La componente di plastica (polietilene) è soggetta a forze tangenziali di taglio che accelerano l’usura e  il consumo della protesi.

 

Esiste una letteratura scientifica internazionale su questo argomento?

Gli specialisti ortopedici del North Carolina (U.S.A.) hanno esaminato i risultati delle protesi della caviglia nella loro pubblicazione dal titolo :” Differenze nei risultati a seguito di protesi della caviglia in pazienti con normale allineamento in confronto con il disallineamento dell’articolazione tibiotalare” . Questi specialisti sino arrivati alla conclusione che nei casi in cui l’allineamento postoperatorio viene normalmente ripristinato sull’asse longitudinale dell’arto inferiore al momento dell’intervento di protesi della caviglia si ottiene un miglioramento degli esiti clinici e funzionali. Anzi viene sottolineato che con l’intervento chirurgico si devono correggere i difetti dell’allineamento della tibiotarsica.

Differences in outcomes following total ankle replacement in patients with neutral alignment compared with tibiotalar joint malalignment.

Queen RMAdams SB JrViens NAFriend JKEasley MEDeorio JKNunley JA.

J Bone Joint Surg Am. 2013 Nov 6;95(21):1927-34. doi: 10.2106/JBJS.L.00404.

Contatta Il Dott. Andrea Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.