L’esame TAC della caviglia e del piede è molto importante. Ma non sempre i centri radiologici dedicano alla TAC la necessaria attenzione. Quale è il risultato? La malattia non si evidenzia, la diagnosi non viene fatta. Il paziente corre il rischio che la malattia rimane senza diagnosi e che non si esegue un intervento che sarebbe risolutivo. Il Centro radiologico deve garantire: visita con il medico radiologo, l’esecuzione dei tre tagli: assiale, sagittale e coronale. Le proiezioni 3D devono essere almeno 6 per ogni piede.

– Molto spesso lo specialista ortopedico visualizza nel suo studio esami TAC portati dai pazienti.  Spesso accade che questi esami non sono di facile visualizzazione perché tutti i Centri radiologici hanno scelto un programma diverso per il loro CD. Questa scelta non è logica, non è professionale e non è scientifica. Fa semplicemente impazzire il professionista ortopedico che perde le mezze ore per aprire i diversi CD portati a studio dai pazienti. Molto spesso visionare l’esame TAC (o RMN) è una impresa che si rivela inutile perché il CD non “si apre” con grande delusione sia per il paziente che per l’ortopedico.

– Quando l’esame finalmente “si apre” si scopre con disappunto che è presente solo il taglio assale. Si capisce allora che che questo è un esame radiologico fatto “di routine”, magari perché in quel giorno c’erano molte prenotazioni. Ma così non va bene, perché non c’è rispetto per il paziente e nemmeno per la professione medica. Il paziente deve sapere che l’esame TAC deve avere tre tagli (tre proiezioni): ASSIALE, SAGITTALE CORONALE. Le proiezioni 3D devono essere almeno 6 per ogni piede.

– I pazienti debbono esigere l’accuratezza dell’esame TAC dal Radiologo. E’ più importante per i pazienti che per lo specialista ortopedico. Il paziente corre il serio rischio che la sua malattia non venga individuata. Il paziente deve comprendere che deve esigere dal radiologo  un esame eccellente. Nella salute non esiste un impiego “di routine”. Non basta l’esame “che passa la Mutua” con il ticket. L’esame deve essere perfetto.

– Se l’esame è scadente non si fa la diagnosi corretta, non si fa la cura ed il paziente è condannato a rimanere in uno stato di invalidità e di malattia.

– I pazienti devono capire che non si sta parlando solo di un referto impreciso ed inaccurato. Ci sono anche delle gravi responsabilità medico-legali. Se il referto del radiologo dice che non c’è niente, che non si trova niente e  non compare la diagnosi precisa della malattia il Chirurgo Ortopedico non procede all’intervento. Si capisce che il chirurgo non si può trovare davanti ad un Giudice che dice: “dottore ma voi avete operato anche se il collega radiologo aveva scritto che non c’era niente. Ma come vi siete presa questa responsabilità?”. Risultato: il chirurgo non opera e il paziente sta male.

– L’unica soluzione è una assidua collaborazione tra il Radiologo e l’Ortopedico nell’esclusivo interesse del paziente.

– Questi tre  disegni spiegano in modo schematico che cosa sono i tagli della TAC. Si consiglia di stampare questi disegni e di portarli allo studio radiologico. Se non fanno questi tagli non fate l’esame e andate in un altro centro di Radiologia. I pazienti non devono prendere inutilmente un grande volume di radiazioni e non avere l’esame accurato a cui hanno diritto.

 

taglio assiale. L’organismo viene tagliato in senso trasversale (orizzontale)

Taglio assiale. L’organismo viene tagliato in senso trasversale (orizzontale)

 

taglio sagittale. L’organismo viene tagliato in senso laterale, secondo l’asse longitudinale.

Taglio sagittale. L’organismo viene tagliato in senso laterale, secondo l’asse longitudinale.

 

taglio coronale. L’organismo viene tagliato in senso frontale (coronale), secondo l’asse longitudinale.

Taglio coronale. L’organismo viene tagliato in senso frontale (coronale), secondo l’asse longitudinale.

 

Lo schema mostra che è sbagliato lasciare che il paziente faccia passivamente cadere il piede come quando è sul proprio divano- sofa. In questo modo sembra che il piede sia deformato in equinismo. Il piede va tenuto a 90 gradi. Oppure appoggiato alla superficie dell’apparecchio TAC. Tranne quando c’è una deformità grave. Le immagini 3D devono essere almeno sei per ogni piede.

Lo schema mostra che è sbagliato lasciare che il paziente faccia passivamente cadere il piede come quando è sul proprio divano- sofa. In questo modo sembra che il piede sia deformato in equinismo. Il piede va tenuto a 90 gradi. Oppure appoggiato alla superficie dell’apparecchio TAC. Tranne quando c’è una deformità grave. Le immagini 3D devono essere almeno sei per ogni piede.

 

– La prima cosa che proprio non va bene nell’esame TAC è la posizione in cui viene messo il paziente che deve fare la TAC di caviglia e del piede.

La posizione per l’esame TAC per il taglio assiale deve essere con il piede a  90 gradi e l’arto allungato che appoggia al piano dell’apparecchio.

La posizione per l’esame TAC per il taglio assiale deve essere con il piede a  90 gradi e l’arto allungato che appoggia al piano dell’apparecchio.

 

 

La posizione per l’esame TAC per il taglio coronale deve essere con i piedi appoggiati al piano dell’apparecchio e con le ginocchia flesse

La posizione per l’esame TAC per il taglio coronale deve essere con i piedi appoggiati al piano dell’apparecchio e con le ginocchia flesse

 

– La TAC consente di eseguire contemporaneamente la TAC delle due caviglie e dei due piedi  e di acquisire i dati necessari. Fare due esami (ognuno per ciascun piede) non serve. Anzi serve al centro radiologico a guadagnare due volte per un esame che si può eseguire una volta sola.

– Non si può fare la TAC del piede separatamente dalla TAC della caviglia.La caviglia ed il piede sono una unità di “anatomia funzionale”. Il Paziente spiegherà bene i propri sintomi e lo specialista ortopedico scriverà la prescrizione precisa dell’esame.

1 In questo esempio di immagine ben definita  la TAC eseguita con il taglio assiale mette in evidenza l’articolazione tra astragalo e calcagno. Si vede l’articolazione sottoastragalica indicata con una freccia nera. Si vede lo scafoide che si articola con le basi dei cuneiformi.

1 In questo esempio di immagine ben definita  la TAC eseguita con il taglio assiale mette in evidenza l’articolazione tra astragalo e calcagno. Si vede l’articolazione sottoastragalica indicata con una freccia nera. Si vede lo scafoide che si articola con le basi dei cuneiformi.

 

2 In questa proiezione TAC con taglio coronale si vede l’articolazione tra  astragalo e calcagno indicata con una freccia nera. In teoria i tagli devono esse acquisiti direttamente e non ricostruiti.

2 In questa proiezione TAC con taglio coronale si vede l’articolazione tra  astragalo e calcagno indicata con una freccia nera. In teoria i tagli devono esse acquisiti direttamente e non ricostruiti.

 

3 Questo taglio coronale mette in evidenza sia la tibio tarsica che la sottoastragalica a livello del “seno del tarso”.

3 Questo taglio coronale mette in evidenza sia la tibio tarsica che la sottoastragalica a livello del “seno del tarso”.

 

4 Questo è un esempio di taglio sagittale che mette in evidenza sia la tibio tarsica che la sottoastragalica, che viene indicata con una freccia nera.

4 Questo è un esempio di taglio sagittale che mette in evidenza sia la tibio tarsica che la sottoastragalica, che viene indicata con una freccia nera.

 

5 Questa ricostruzione 3D del versante mediale dell’arco del piede è molto ben eseguita e molto ben dettagliata. Le ricostruzioni 3D devono essere almeno 6 per ogni piede.

5 Questa ricostruzione 3D del versante mediale dell’arco del piede è molto ben eseguita e molto ben dettagliata. Le ricostruzioni 3D devono essere almeno 6 per ogni piede.

 

6 Questa ricostruzione 3D  non è ben eseguita ed è  molto scadente

6 Questa ricostruzione 3D  non è ben eseguita ed è  molto scadente

 

7 Anche questa ricostruzione 3D del versante laterale del piede è scadente e  non mette in evidenza i particolari.

7 Anche questa ricostruzione 3D del versante laterale del piede è scadente e  non mette in evidenza i particolari.

 

8 Questa ricostruzione 3D della parte postero mediale del piede  è molto ben eseguita e molto ben dettagliata

8 Questa ricostruzione 3D della parte postero mediale del piede  è molto ben eseguita e molto ben dettagliata

 

9 Questa proiezione assiale della caviglia è molto accurata e mette in evidenza l’artrosi.

9 Questa proiezione assiale della caviglia è molto accurata e mette in evidenza l’artrosi.

 

10 Anche questa proiezione assiale della caviglia mette in evidenza l’artrosi. E’ molto accurata, individua la malattia e  fa capire al chirurgo dove occorre intervenire. Il tutto per il bene del paziente.

10 Anche questa proiezione assiale della caviglia mette in evidenza l’artrosi. E’ molto accurata, individua la malattia e  fa capire al chirurgo dove occorre intervenire. Il tutto per il bene del paziente.

 

11 In questo taglio coronale molto ben eseguito si vedono gli esiti della frattura del calcagno. La parete laterale fratturata non è stata operata e ricomposta. L’osso del calcagno si è spostato ed è andato ad occupare lo spazio sotto il malleolo peroneale. In quella sede ci sono i tendini peronieri che non funzionano bene e soffrono  per colpa della frattura non ben curata.

11 In questo taglio coronale molto ben eseguito si vedono gli esiti della frattura del calcagno. La parete laterale fratturata non è stata operata e ricomposta. L’osso del calcagno si è spostato ed è andato ad occupare lo spazio sotto il malleolo peroneale. In quella sede ci sono i tendini peronieri che non funzionano bene e soffrono  per colpa della frattura non ben curata. Quando i tagli dell’esame TAC non sono ben fatti e non sono acquisiti direttamente, ma sono delle scadenti ricostruzioni  si possono perdere dei particolari essenziali. Quando l’esame non è correttamente eseguito la diagnosi non si fa e il paziente non guarisce.

 

12 Questo taglio sagittale fa vedere la frattura del calcagno.  La frattura del calcagno è molto grave perché viene rovinata la sottoastragalica (vedi sopra). Come in questo caso in cui è stata eseguita una TAC e la frattura del calcagno è stata evidenziata. Molto spesso al Pronto Soccorso si fa solo una RXgrafia. Attenzione! nella RXgrafia normale la frattura non si vede. Ci vorrebbe un professionista ortopedico esperto e ci vorrebbe uno specialista radiologo esperto che esegue una TAC.

12 Questo taglio sagittale fa vedere la frattura del calcagno.  La frattura del calcagno è molto grave perché viene rovinata la sottoastragalica (vedi sopra). Come in questo caso in cui è stata eseguita una TAC e la frattura del calcagno è stata evidenziata. Molto spesso al Pronto Soccorso si fa solo una RXgrafia. Attenzione! nella RXgrafia normale la frattura non si vede. Ci vorrebbe un professionista ortopedico esperto e ci vorrebbe uno specialista radiologo esperto che esegue una TAC.

 

13 Questo taglio TAC coronale mette in evidenza la frattura del calcagno a carico della superficie articolare del calcagno. Se non si fa la TAC non si capisce la gravità della frattura. Il paziente viene dimesso dicendogli che basta un gesso. Oppure si fa un intervento co fili di Kirschner. Si dice al paziente che va bene così. Ma non è così. Il paziente sta male e non può camminare.

13 Questo taglio TAC coronale mette in evidenza la frattura del calcagno a carico della superficie articolare del calcagno. Se non si fa la TAC non si capisce la gravità della frattura. Il paziente viene dimesso dicendogli che basta un gesso. Oppure si fa un intervento co fili di Kirschner. Si dice al paziente che va bene così. Ma non è così. Il paziente sta male e non può camminare.

 

14 Questa TAC ricostruzione 3D fa vedere la frattura della parete laterale del calcagno. Lo spazio tra il malleolo peroneale ed il calcagno si è ridotto. Sicuramente si è verificata una sofferenza dei tendini peronieri

14 Questa TAC ricostruzione 3D fa vedere la frattura della parete laterale del calcagno. Lo spazio tra il malleolo peroneale ed il calcagno si è ridotto. Sicuramente si è verificata una sofferenza dei tendini peronieri

 

14 Questa TAC ricostruzione 3D fa vedere la frattura della parete laterale del calcagno. Lo spazio tra il malleolo peroneale ed il calcagno si è ridotto. Sicuramente si è verificata una sofferenza dei tendini peronieri

15 Questo esame TAC più avanzato è molto ben fatto. Consente di esaminare il decorso dei tendini. Questa immagine TAC postero laterale fa vedere che i tendini peronieri sono sofferenti a causa della irregolarità della parete laterale del calcagno (indicata dalla freccia nera).

 

16 L’esame TAC più avanzato consente di esaminare il decorso dei tendini. Questa immagine TAC antero laterale fa vedere che i tendini peronieri sono sofferenti a causa della presenza di un frammento osseo (freccia nera) esito delle numerose distorsioni riportate nella pratica sportiva.

16 L’esame TAC più avanzato consente di esaminare il decorso dei tendini. Questa immagine TAC antero laterale fa vedere che i tendini peronieri sono sofferenti a causa della presenza di un frammento osseo (freccia nera) esito delle numerose distorsioni riportate nella pratica sportiva.

 

17 Un’ esame TAC avanzato fa vedere il decorso dei tendini del compartimento mediale.

17 Un esame TAC avanzato fa vedere il decorso dei tendini del compartimento mediale.

 

18 Un’ esame TAC avanzato fa vedere il decorso dei tendini del compartimento laterale.

18 Un esame TAC avanzato fa vedere il decorso dei tendini del compartimento laterale.

 

19 L’esame TAC con taglio coronale più specifico mette in evidenza una frattura del pilone tibiale non evidente nella RXgrafia normale.

19 L’esame TAC con taglio coronale più specifico mette in evidenza una frattura del pilone tibiale non evidente nella RXgrafia normale.

 

20 L’esame TAC con taglio assiale più specifico mette in evidenza una frattura del pilone ( e del plafond tibiale) non evidente nella RXgrafia normale.

20 L’esame TAC con taglio assiale più specifico mette in evidenza una frattura del pilone ( e del plafond tibiale) non evidente nella RXgrafia normale.

 

Solo una stretta collaborazione tra lo specialista Radiologo ed il chirurgo ortopedico porta ad un miglioramento dell’esame radiologico. La collaborazione tra gli specialisti si traduce in un immediato e sensibile vantaggio per il paziente.

 

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.