Nell’immaginario collettivo di moltissime persone, quando si pensa alla propria salute, il primo pensiero va giustamente ai nostri organi vitali come ad esempio cuore, polmoni e reni. Allo stesso tempo però, non dimentichiamoci che il nostro corpo è costituito da un’infinità di “componenti” e ognuna di loro, proprio come accade per gli organi vitali, può essere soggetta a patologie o disturbi.

Lavoro come chirurgo ortopedico a Roma da molti anni e aiutando i miei pazienti nel curare patologie come artrosi della caviglia, lesione dei legamenti, piede equino , alluce valgo neuroma di Morton,e mi rendo conto sempre più che la maggior parte delle persone non presta attenzione fin da subito alla salute degli arti inferiori.
Certo, quelle sopra elencate non sono da considerarsi patologie mortali, ma al tempo stesso possono davvero distruggere psicologicamente una persona. Camminare è indubbiamente sinonimo di libertà, chi vorrebbe mai essere “prigioniero” dei problemi dei propri piedi o delle proprie caviglie?

Le peculiarità della patologia del piede equino.

Tanti non lo sanno, ma le patologie che possono colpire gli arti inferiori sono diverse l’una dall’altra e possono colpire praticamente chiunque. In questo articolo parleremo di una patologia molto particolare, ovvero il piede equino. Infatti questa patologia si manifesta già dalla tenera età, pertanto, qualora non dovesse essere curata secondo tutti i crismi, potrebbe compromettere l’intera vita di una persona. Se vuoi saperne di più non perderti questo articolo, faremo chiarezza su ogni aspetto che riguarda questa patologia, incluse tutte le possibili cure.

Piede equino: cos’è e come si cura.  

Il piede equino è dovuto alla contrazione non normale, ma patologica dei muscoli del polpaccio. Questi muscoli tirano il tendine d’Achille. Il calcagno  a sua volta tirato del tendine d’Achille è sollevato dal suolo. La deambulazione del paziente viene sconvolta da questa patologia. Il piede non appoggia più la pianta ma appoggia soprattutto la punta del piede.
Questa patologia provoca a lungo andare una malformazione scheletrica e articolare della parte anteriore del piede, il quale assume una posizione del tutto innaturale. A causa del piede equino, il paziente è quindi costretto ad appoggiare a terra solo la punta del piede, tenendo sollevato il tallone. Molto spesso si associa una deviazione del piede verso l’interno (piede equino-varo-supinato) . Il piede non risulta più in asse con gambe e ginocchia.

Parlando invece delle cause, possiamo dire che sono state riconosciuti molteplici cause che causano la contrazione cronica dei muscoli del polpaccio e la retrazione del tendine d’Achille. La maggior parte di esse hanno una origine neurologica.

Il piede equino e le altre patologie.

Il piede equino potrebbe essere connesso e concomitante anche ad altre patologie più gravi, come ad esempio la spina bifida, paralisi cerebrale infantile, esiti di parto prematuro, distrofia muscolare, artogriposi e displasia congenita dell’anca.
Nelle famiglie in cui è presente il piede torto congenito si riscontra molto spesso, la patologia del piede equino ereditario. In questi casi è possibile notare la malformazione già nei neonati. Una volta riconosciuta questa patologia può essere curata con varie terapie, che vedremo successivamente nel corso dell’articolo.

visione anteriore piede torto congenito

Visione anteriore del piede equino torto congenito

Visione posteriore piede equino torto congenito

Visione posteriore del piede equino torto congenito

Parlando brevemente della sintomatologia, possiamo dire che, oltre alla malformazione decisamente visibile ad occhio nudo, possiamo riscontrare dolore e grave difficoltà di deambulazione. Inoltre, a causa della malformazione che affligge il piede, dopo poco tempo il paziente inizia a soffrire anche  per problemi vascolari con conseguente pallore eccessivo della cute, ridotta sensibilità e un aumento esponenziale dei dolori.

Le conseguenze più gravi.

Qualora il paziente non dovesse intraprendere subito la terapia più adatta, il piede equino potrebbe peggiorare ulteriormente arrivando a causare anche un incorregibile varismo del retropiede (la parte posteriore del piede è deviato all’interno rispetto all’asse con la gamba), instabilità della caviglia, fasciti plantari, spine calcaneari, tendinopatie e borsiti.

 

Giunti fin qui, è facile comprendere quanto sia di vitale importanza curare il piede equino prima che rovini del tutto o in parte la vita di chi ne soffre. Fortunatamente, oggi la medicina è in grado di offrire molteplici cure efficaci, che devono però essere intraprese solamente previa diagnosi da parte del chirurgo ortopedico.

I 2 principali metodi per curare il piede equino nell’infanzia. 

  • Metodo Ponseti: questo metodo è stato sviluppato negli anni ’70 in America, più precisamente ad Iowa City da Ignacio Ponseti, noto chirurgo ortopedico di origine spagnola. Questo metodo si utilizza generalmente per curare il piede equino nei neonati affetti da piede torto congenito. Il metodo prevede l’applicazione di una serie di apparecchi gessati, che accompagnano i primi mesi dei bambini nelle fasi della crescita.
  • Questa procedura fa in modo che il piede riprenda gradualmente sua naturale posizione, abituando giorno dopo giorno le ossa e le articolazioni alla nuova postura. Rimosse le gessature, al fine di ottenere una completa guarigione, occorre che il bambino indossi degli speciali tutori fino ai 3 o 4 anni di età. Nonostante non sia un intervento chirurgico, questo metodo ha un’efficacia del 95%.
  • Metodo Codivilla: nome derivato dal suo inventore, il chirurgo ortopedico italiano Alessandro Codivilla nel 1920, questo metodo consiste invece in un’operazione chirurgica, sempre da effettuarsi nei primi mesi di vita. Con questo intervento vengono “liberati” i tendini compromessi che causano la malformazione del piede. Tra questi tendini si libera dalla cantrattura e dall’accorciamento anche il tendine d’Achille. 

Perché curare il piede equino nell’infanzia al più presto. 

Come abbiamo visto in precedenza, la diagnosi del piede equino è abbastanza facile, in certi casi non serve nemmeno essere degli specialisti per capire che il piede ha qualcosa che non va. Al contrario, solo il chirurgo ortopedico è in grado di stabilire quale sia lo stadio effettivo del piede equino e decidere insieme al paziente (o ai genitori del paziente nel caso di neonati o bambini piccoli) la terapia migliore. Infatti, esclusi i 2 principali metodi sopra citati, esistono anche le così dette “terapie conservative”, ovvero terapie che mirano a mantenere o migliorare una situazione non troppo compromessa.

rx-piede-torto-congenito-guarito

Le Rxgrafie mostrano un Piede Torto Congenito guarito dopo il trattamento. L’altro Piede Torto Congenito ha subito una evidente deformazione dell’astragalo (cerchio rosso) che impedisce di camminare bene.

Tutti i motivi per agire subito.

In medicina, attendere è sempre la scelta peggiore che il paziente possa fare: soffri di piede equino oppure hai notato che tuo figlio appena nato presenta dei problemi ai piedi? In questo caso non attendere oltre, gioca d’anticipo. E’ assai scontato dire che, con un piede malformato, anche le gambe e la schiena subiscono delle pesanti conseguenze. Grazie ai numerosi passi in avanti compiuti dalla medicina, oggi siamo in grado di curare la patologia del piede equino con un altissimo tasso di successo.
Al termine dello sviluppo adolescenziale di un paziente si può osservare la ricomparsa di piede equino in esiti di trattamento di un piede torto che è stato sottoposto alla terapia con gessi oppure in esiti di allungamento di tendine d’Achille. Non c’è da preoccuparsi è un quadro clinico che si può correggere.

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.