Quando si parla di Neuroma di Morton si indica una particolare patologia caratterizzata da un dolore intenso, acuto ed incostante che alterna momenti di benessere a fitte disturbanti. Per rendere l’idea, molti pazienti che soffrono di questo problema tendono a definire questo dolore simile ad una scossa elettrica che arriva senza avviso.
Più specificatamente questo importante fastidio si presenta nella zona tra il terzo ed il quarto metatarso, per poi irradiarsi a tutte le dita circostanti ed nelle altre zone del piede arrivando a raggiungere anche tutta la gamba causando crampi e malessere generale.

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Ad oggi per curare questa patologia sono stati utilizzati diversi metodi, tra cui la diatermia, una pratica riconducibile alla medicina alternativa e che prevede un aumento della temperatura di alcune zone del corpo non superficiali. La sua efficacia, relativamente al Neuroma di Morton, non è convincente a causa di esiti incerti. Per questo il dottor Andrea Scala, riconosciuto come uno dei migliori chirurghi ortopedici in Italia (aggiungere link articolo in uscita mese luglio 2020), consiglia ai pazienti che soffrono di questa patologia di scegliere l’operazione chirurgica.

Neuroma di Morton, cos’è e come si manifesta

Come anticipato, il Neuroma di Morton è una patologia che si manifesta con un dolore plantare che parte dalla zona compresa tra il terzo e quarto metatarso e si irradia verso tutta la gamba. Un disturbo che trova le sue cause negli sforzi e, in generale dallo stress, che i piedi e tutta la parte anteriore del piede subiscono ogni giorno per via delle calzature troppo strette oppure errate, per sollecitazioni dell’area o, ancora, per lo sport. Si tratta di una zona del corpo molto delicata dove entrano in gioco i tessuti molli. Chi è soggetto a questa patologia assiste ad un aumento di volume sul nervo interdigitale dovuto ad un continuo ed incessante stimolo irritativo e ad un’alterata biomeccanica. Questo porta ad un ispessimento del nervo e alla formazione di una massa più dura, spessa e sensibile. la cui compressione provoca dolore ed un effetto simile ad una scossa elettrica.

La cronicità non può che peggiorare la situazione già importante e il disturbo di cui il soggetto soffre. Per questo, per eliminare questa massa, il dottor Scala consiglia sempre ai suoi pazienti, ovviamente se lo stato di salute lo consente, di procedere con un’operazione risolutiva.

Una patologia al femminile

Il Neuroma di Morton colpisce molto di più le donne che gli uomini. I dati raccontano, infatti, che i casi fino ad oggi diagnosticati con questa patologia sono in prevalenza di sesso femminile e di età compresa tra i 40 e i 50 anni. In realtà questo disturbo può insorgere a qualsiasi età, ma le donne sono più soggette rispetto agli uomini perché indossano spesso scarpe con i tacchi.

Le cause del Neuroma di Morton, come abbiamo visto, possono essere diverse, anche se lo stress meccanico ed il continuo sfregamento ai danni del nervo interdigitale e delle ossa metatarsali vicine sono tra le più comuni. Le scarpe con il tacco alto obbligano ad uno stato di ipertensione le articolazioni metatarsofalangee, cosa che giustificherebbe il fatto che ad essere più colpite da questa patologia siano proprio le donne. Massima attenzione, dunque, all’utilizzo di scarpe strette, ma anche a traumi e sollecitazioni continue dovute anche allo sport.

Neuroma di Morton: l’intervento è l’unica strada per ritrovare la serenità nei movimenti

Sì, l’operazione chirurgica è l’unica strada certa per eliminare definitivamente il dolore se si soffre di Neuroma di Morton.
Si può iniziare, per attutire il fastidio, ad evitare certi tipi di calzature, come le scarpe con i tacchi alti e quelle troppo strette, in modo da ovviare e ridurre la pressione sul nervo. Oppure, ancora, utilizzare dei plantari personalizzati ed associare anche una terapia di antinfiammatori.

A lungo andare, però, quando il dolore è cronico e pressante, c’è solo una strada da valutare per riprendere a muoversi in totale libertà e con il sorriso ed è quella dell’operazione chirurgica. Si tratta di un intervento sicuro, eseguito dopo esami di radiologia ed aver effettuato la risonanza magnetica in modo da fornire al chirurgo l’esatta posizione del “rigonfiamento” da asportare.

L’intervento fase per fase per il paziente che soffre di Neuroma di Morton

Dopo aver effettuato la risonanza magnetica che dimostra lo stato di infiammazione cronica dell’avampiede, il chirurgo potrà programmare l’operazione. Quest’ultima consiste in un intervento mini-invasivo che consentirà di asportare accuratamente il Neuroma di Morton senza coinvolgere nell’asportazione i tessuti circostanti. In pratica il chirurgo procederà con un’incisione che permetterà di eliminare la compressione a causa delle infiammazioni ai tessuti adiacenti.

Solitamente dopo l’intervento il paziente dovrà stare un periodo a riposo che può variare dalle 2 alle 4 settimane al massimo. Già dalla prima settimana, poi, il paziente potrà appoggiare il piede a terra parzialmente, aiutandosi sempre con le stampelle. Si presenterà dunque al controllo per verificare che il decorso stia procedendo come previsto, proseguendo il suo percorso di stand by fino a quando il dolore non scomparirà per poi iniziare con una prassi di riabilitazione specifica che combina esercizi di mobilizzazione delle dita dei piedi ad esercizi di stretching per il tendine di Achille ed attività di mobilizzazione attiva e passiva della caviglia. Si proseguirà poi con altri esercizi di stretching sia per le dita che per il tendine, curando poi il piede e le dita del piede con massaggi. Consigli utili che, se ben eseguiti, permetteranno di mantenere sempre ben elastico il tendine.

Contatta Il Dott. Scala

Il Dott. Andrea Scala ha conseguito il suo diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico “A. Gemelli” di Roma con la discussione della tesi sperimentale, elaborata presso l’Istituto di Clinica Ortopedica diretta dal Prof. G.F. Fineschi, dal titolo: “Studio delle modificazioni cellulari indotte dai metalli di comune impiego in Chirurgia Ortopedica”, riportando il massimo dei voti. E’ specialista in Traumatologia e Ortopedia, specialista in Medicina dello Sport. Dal 1984 al 1988 è stato Assistente del Prof. Pisani nell’Ospedale di Alba (CN), il primo in Italia specializzato nella cura delle patologie della Caviglia e del Piede. Il Dott. Andrea Scala nel 1998 ha impiantato per primo la Protesi di Caviglia a Roma. Grazie ai numerosi anni di esperienza nel settore, alla formazione continua e alla pratica chirurgica effettuata in prestigiosi Centri Ospedalieri e Universitari italiani ed esteri, il Dott. Scala garantisce ai propri pazienti risultati eccellenti, ottenuti attraverso tecniche chirurgiche innovative, accurati studi sul singolo caso clinico e attuazione di terapie di ultima generazione per agevolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti. I trattamenti per cui è specializzato sono:

Protesi caviglia
Piede paralitico
Malattia di Haglund
Alluce valgo
Legamenti della caviglia
Alluce rigido
Piede piatto
Neuroma di Morton

Il Dott. Scala è l’unico chirurgo ortopedico specialista italiano iscritto alla Società Francese di Chirurgia della caviglia e del piede. Svolge la propria attività professionale presso la Casa di Cura ARS MEDICA in Via Cesare Ferrero di Cambiano, 2900191 ROMA. Prenota una visita specialistica al numero +39 335 766 2164 o invia una mail all’indirizzo info@footsurgery.it.