Charcot-Marie-Tooth, la degenerazione progressiva del sistema nervoso periferico

Il video mostra un paziente affetto dalla malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT) che deambula calzando comode scarpe da ginnastica. Si nota che il piede sinistro si appoggia un pò troppo sul bordo laterale, esponendo la suola della scarpa. Sia nella visione anteriore che in quella posteriore si vede che la caviglia si piega verso l’esterno come se fosse “slegata” dalla gamba. L’instabilità della caviglia causa un cedimento di tutto l’arto inferiore sinistro. L’andatura è oscillante.

Quando il paziente cammina senza il sostegno delle scarpe la deambulazione appare ancora più incerta. Il paziente barcolla a causa dell’appoggio malfermo. La deviazione del piede sinistro verso l’interno (varismo) è molto accentuata. La visione anteriore mostra che il piede è girato verso l’interno (supinazione) e la pianta del piede è sollevata dal suolo. La caviglia è molto instabile e si ha l’impressione che sia “slegata” dalla gamba. Il paziente è costretto a tenere gli arti molto divaricati per aumentare l’area di appoggio e per riuscire a mantenere l’equilibrio.

Questo paziente è affetto dalla malattia di Charcot-Marie-Tooth. Si tratta di una Neuropatia ovvero la degenerazione progressiva del sistema nervoso periferico.
L’inizio della neuropatia avviene per lo più in maniera lenta e spesso i primi sintomi non vengono riferiti problemi neurologici. Si segnala una generica “debolezza muscolare”. In realtà la “debolezza” e il “dimagramento” dei muscoli è dovuto al difetto di contatto elettrico tra i nervi periferici e i muscoli scheletrici.

Nell’età adulta anche le mani vengono coinvolte. Le deformità a carico dei piedi si accentuano. I sintomi si aggravano: facile stanchezza, instabilità, cedimenti articolari e frequenti cadute. Con il tempo la deformità delle giunture articolari porta all’artrosi, al dolore e alla limitazione articolare. Il paziente cammina sempre meno. Nei casi più gravi è costretto a fare uso della carrozzina.

Possiamo fare qualcosa per migliorare la situazione di questo paziente, che è un giovane papà?