La caviglia è la parte del corpo umano incaricata di collegare la gamba al piede, che permette due importanti movimenti articolari: la flessione dorsale (estensione) e la flessione plantare. La flessione plantare è quella che ci fa spingere i pedali dell’auto e  ed è importante per stare in punta dei piedi. L’ l’estensione dorsale è importante per scendere normalmente il gradino della scala e quando ci appoggiamo sui talloni e solleviamo le punte.

La caviglia si definisce articolazione tibio-tarsica. E’ costituira da Tibia, Perone ( o Fibula) e Astragalo.

Come è facile intuire, la caviglia è una parte del nostro corpo sottoposta a continue sollecitazioni e, proprio per questo motivo, è soggetta a patologie che possono comprometterne il funzionamento nel tempo.

La causa principale di usura della caviglia è l’ artrosi deformante. L’artrosi interviene dopo traumi quali distorsioni. Quasi tutte le fratture bi-malleolari e tri-malleolari evolvono in artrosi.

Le malattie reumatiche (quali l’Artrite Reumatoide) danneggiano irreparabilmente la cartilagine dell’articolazione della caviglia.

Modernamente nei casi in cui la cartilagine articolare è danneggiata, il dolore diviene intollerabile e il normale meccanismo della caviglia è bloccato diventa indispensabile intervenire chirurgicamente con l’impianto di una PROTESI DELLA CAVIGLIA.

Nel secolo scorso la caviglia danneggiata e dolorosa veniva completamente bloccata da un intervento chiamato artrodesi.

Si pratica la artrodesi della caviglia  solo nei casi di: 1) mancanza di osso della caviglia, 2) di paralisi della caviglia oppure di 3) infezione recente della caviglia  attraverso un chiodo (oppure placca e viti) per trasformarla da mobile a statica.

L’artrodesi blocca la caviglia impendendo di fatto i movimenti di estensione e flessione. 

Quali sono le patologie che rendono l’intervento necessario?

Le cause che possono portare ad una diminuzione della mobilità della caviglia possono essere molte.

  • L’artrosi, o osteoartrosi, è sicuramente la causa più comune di degenerazione articolare della caviglia.
  • Pregresse fratture bimalleolari, trimalleolari o del pilone tibiale possono contribuire allo sviluppo precoce dell’artrosi alle articolazioni coinvolte nel trauma. Anche l’intervento condotto a regola d’arte che ricompone le fratture con placche e viti le fratture non può impedire la degenerazione della cartilagine che viene schiacciata e danneggiata nel momento stesso del trauma.

Si tratta di una patologia che porta alla progressiva degenerazione della cartilagine che riveste le estremità delle articolazioni.

La cartilagine è estremamente importante per il corpo umano, poiché permette alle ossa, e a tutte le componenti dell’intera articolazione, di muoversi senza usurarsi durante il contatto.

Quando manca la cartilagine  le articolazioni vanno incontro a deformazioni croniche.

L’artrite reumatoide è una malattia reumatica può essere una delle cause più comuni che portano al consumo prima del tempo delle articolazioni.

Le  una patologie di origine autoimmune possono causare il danno cartilagineo e articolare. Il nostro sistema immunitario non riconosce più le cellule dei tessuti come proprie e le aggredisce arrecando gravi danni e degenerazione articolare.

  • Alcune malattie infiammatorie che hanno un’origine autoimmune, causano con il passare degli anni numerose problematiche legate alla mobilità delle articolazioni e alla loro precoce usura.
  • L’emofilia è una malattia ereditaria che impedisce la normale e corretta coagulazione del sangue. I pazienti affetti da questa patologia subiscono versamenti emorragici ed ematomi. Quando gli ematomi si verificano all’interno della articolazione causano danni tali da distruggere la cartilagine.

 

Quando è il caso di intervenire con una protesi della caviglia? 

Il paziente è l’unica persona in grado di giudicare l’effettivo bisogno della protesi della caviglia è. Il dolore diviene talmente intollerabile e la caviglia è talmente bloccata che il paziente desidera la protesi di caviglia per togliere il dolore e recuperare il movimento-

Prima di procedere con l’intervento  di protesi della caviglia il chirurgo ortopedico ritiene necessario eseguire alcuni esami clinici che accertano l’entità del danno articolare.

Il chirurgo ortopedico effettua un accurato esame obiettivo che può essere utile per capire la situazione clinica. Lo specialista potrà prendere visione personalmente dei movimenti che il paziente è ancora in grado di compiere e potrà dialogare direttamente con lui per comprendere l’entità del dolore, le difficoltà presenti e le necessità funzionali.

Questo primo colloquio servirà anche a chiarire il decorso post-operatorio, così da tranquillizzare il paziente circa le conseguenze pratiche che l’operazione comporta e prepararlo adeguatamente all’intervento.

E necessario eseguire la radiografia alla caviglia, sempre sotto carico in modo da valutare meglio le deformità a cui è andata incontro l’articolazione malata.

La  TAC delle due caviglie a confronto è un esame di fondamentale importanza, prima dell’intervento.

È importante tenere presente il desiderio del paziente di  migliorare la propria condizione. E’ inutile prescrivere la fisioterapia o le infiltrazioni quando il paziente è pronto per l’intervento risolutivo.

La diagnosi accurata impedisce inutili e costose terapie palliative che non portano a nessun risultato concreto. E’ importante soffermarsi sui dettagli rappresenta quindi la chiave di volta per operare professionalmente.

Quale protesi alla caviglia scegliere?

 

La protesi di caviglia è costituita da una componente metallica che riveste la tibia e da una componente metallica che riveste l’astragalo. Tra le due componenti metalliche si inpone un inserto di plasica durissima e molto resistente (polietilene).

Quale scegliere tra tutte quelle disponibili?

Ogni paziente è differente dall’altro e ha bisogno di cure specifiche che partano dai suoi bisogni. Ogni malato ha le  proprie necessità.

Le case produttrici hanno messo in produzione protesi con diversi disegni. La scelta della protesi si attua tenendo conto della particolare situazione anatomica detrminata dalla patologia.

Nei casi di uno stato di osteoporosi o di reumatismo cronico con un osso debole e fragile, si sceglie una protesi dal disegno poco aggressivo e di solo rivestimento delle superfici articolari.

Nel caso di articolazioni molto chiuse e serrate dalla malattia si sceglie una protesi che prevede l’apertura di un varco all’interno della articolazione come quando si deve fare una finestra su di un muro

Nel caso di caviglie non ben allineate, in cui l’artrosi ha pesantemente deformato e spostato la tibia e l’astragalo  si preferisce un impianto che ha un robusto fittone che si posiziona nella tibia che consente di stabilizzare la ricostruzione dei rapporti osteo-articolari.

Evitiamo l’uso della protesi che rompe il perone, che impianta la protesi per via laterale, che ricostruisce  il perone che il chirurgo ha rotto con l’uso di placca e viti, e che obbliga il paziente ad indossare un gesso che  immobilizza la caviglia per un mese.

In cosa consiste l’intervento per l’installazione di una protesi alla caviglia

Si tratta di un intervento ormai di routine e che è possibile eseguire dopo anestesia periferica (peridurale) in circa 2 ore.

Dopo l’intervento è preferibile quindi lasciare il piede a riposo ma libero di muoversi.

Il giorno dopo l’intervento il paziente fa 5 passeggiate al giorno da 20 minuti, con le stampelle.  Il paziente cammina progressivamente sempre di più nelle settimane successive all’intervento

Tempi di recupero dopo l’applicazione

I tempi di recupero variano da paziente a paziente; dipendono dalla sua forma fisica e dal tipo di problema che lo affligge, tuttavia, possiamo stimare in circa 30 giorni i tempi di ripresa necessari per ricominciare a muoversi in autonomia e a svolgere le principali azioni quotidiane, quali camminare o salire e scendere le scale, senza fastidi.

Per questo motivo, sin da subito, si consiglia una ripresa della mobilità attraverso più sessioni giornaliere di fisioterapia.

Il paziente segue uno schema di controlli clinici, all’inizio molto ravvicinati per stabilire se il suo recupero stia procedendo in maniera ottimale.

E’ necessario sottoporre il paziente a periodici esami Radiologici.

Il paziente dovrà continuare a sottoporsi a controlli di routine ogni sei mesi e in seguito almeno una volta all’anno. Verranno eseguite le radiografie, che accertano la stabilità della protesi e il suo corretto funzionamento.

È consigliato a tutti sottoporsi all’intervento?

Tutti i pazienti che ricevono il nulla osta per intervento chirurgico da parte del cardiologo e dell’anestesista possono sottoporsi all’impianto di  protesi della caviglia.

L’intervento protesico è raccomandato in tutti quei pazienti che hanno il desiderio di togliere il dolore e riprendere il movimento articolare. E’ importante essere molto motivati ed avere tanto desiderio di guarire dopo l’intervento.

L’artrodesi della caviglia non è una opzione nella chirurgia moderna.  Non esiste l’artrodesi dell’anca, ma si fa la protesi dell’anca. Non si fa l’artrodesi del ginocchio, ma si fa la protesi di ginocchio.

A chi affidarsi

Pur essendo un intervento complesso, l’installazione delle protesi è ormai divenuta un’operazione di routine.

Occorre ricercare il professionista che negli anni ha studiato tutti gli aspetti dell’intervento e si è dedicato esclusivamente alla protesi della caviglia e al successo dell’impianto.

Anche l’aspetto umano è fondamentale per preparare adeguatamente il paziente all’operazione e alla fisioterapia, in modo che entrambe siano vissute con serenità e senza apprensione.

Tornare a muoversi in libertà preservando il buono stato del proprio corpo è importante e non si può raggiungere questi risultati se non si è seguiti adeguatamente.

Un paziente lasciato a sé stesso non lavorerà con determinazione e costanza, e non riuscirà a raggiungere gli obiettivi prefissati per superare le sue disabilità, vanificando i risultati dell’intervento.

Il Dott. Andrea Scala, grazie al suo percorso accademico e professionale, possiede le conoscenze scientifiche e l’umanità necessaria per garantire ai suoi pazienti il ritorno alla normalità attraverso un percorso chiaro e ben strutturato.

Contattate il Dott. Scala per una visita specialistica, stabilirete insieme la strada migliore da seguire per riacquistare il normale funzionamento della tua caviglia.